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Tsmc: risultati finanziari oltre le attese, ma pesano le parole di Trump e l’incognita su Taiwan

Imagoeconomica

Ottimi risultati finanziari per Taiwan semiconductor manufacturing company (Tsmc). La società taiwanese, il più grande produttore indipendente di semiconduttori al mondo, ha registrato un fatturato consolidato di 673,51 miliardi di dollari taiwanesi nel secondo trimestre del 2024, superando le attese degli analisti che si attestavano a 657,6 miliardi di dollari taiwanesi secondo i dati Lseg.

L’utile netto per il secondo trimestre è stato di 247,85 miliardi di dollari taiwanesi, rispetto alle attese di 238,8 miliardi di dollari taiwanesi, mentre l’utile per azione (Eps) è stato di 9,56 dollari taiwanesi, pari a 1,48 dollari statunitensi per American depositary receipt (Adr).

Ricavi in aumento del 40%

Comparando i risultati anno su anno, i ricavi del secondo trimestre sono aumentati del 40,1%, mentre l’utile netto e l’Eps sono aumentati entrambi del 36,3%. Rispetto al primo trimestre del 2024, i ricavi del secondo trimestre sono aumentati del 13,6% e l’utile netto del 9,9%. In dollari statunitensi, i ricavi del secondo trimestre sono stati di 20,82 miliardi di dollari, in aumento del 32,8% su base annua e del 10,3% rispetto al trimestre precedente.

Il margine lordo per il trimestre è stato del 53,2%, il margine operativo è stato del 42,5% e il margine di profitto netto è stato del 36,8%.

Tsmc: distribuzione delle vendite per tecnologia

Nel secondo trimestre, le spedizioni di wafer da 3 nanometri hanno rappresentato il 15% del fatturato totale dei wafer; i wafer da 5 nanometri il 35%; e i wafer da 7 nanometri il 17%. Le tecnologie avanzate, definite come tecnologie a 7 nanometri e più avanzate, costituiscono il 67% del fatturato totale dei wafer.

Ma sui conti futuri di Tsmc pesano le parole di Trump

Su Tsmc incombe la minaccia di un possibile secondo mandato di Trump, che potrebbe mettere a rischio il mercato futuro di Taiwan con le restrizioni. Il 16 luglio 2024, Donald Trump ha dichiarato a Bloomberg Business Week che “Taiwan dovrebbe pagare gli Stati Uniti per la sua difesa poiché non dà nulla al paese”. Solo questa affermazione ha provocato un crollo delle azioni delle aziende taiwanesi produttrici di semiconduttori, Tsmc inclusa.

Trump ha sottolineato che Taiwan detiene praticamente il 100% del business dei chip degli Stati Uniti e ha paragonato il supporto americano a una compagnia di assicurazioni che non riceve alcun premio per il servizio offerto. “Conosco molto bene Taiwan, rispetto molto la sua popolazione,” spiega il Tycoon, ” “hanno in mano praticamente il 100% del nostro business dei chip. Penso che Taiwan dovrebbe pagarci se vuole essere difesa. Non siamo diversi da una compagnia di assicurazioni. Taiwan non ci dà nulla.”

Taiwan, ufficialmente conosciuta come Repubblica di Cina, è uno stato a riconoscimento limitato che si è distaccato dalla Cina nel 1949. Gli Stati Uniti sono uno dei principali sostenitori dell’indipendenza di Taiwan, fornendo armi e supporto politico, anche se non esiste un trattato formale di difesa tra i due paesi.

Le parole di Trump hanno indotto i mercati a temere una possibile riduzione o ritiro del sostegno statunitense a Taiwan in caso di sua rielezione, alimentando una reazione a catena che ha portato alla perdita di valore di numerose società taiwanesi. Nella giornata del 17 luglio le azioni di Tsmc sono crollate registrando una perdita di oltre il 5%. Ma le affermazioni di Trump hanno pesato su tutto il settore tecnologico; anche altre aziende come Nvidia, Amd e Qualcomm, hanno visto un crollo dei loro titoli, con Qualcomm che ha perso fino all’8% in una sola seduta. Intel è stata l’unica a non essere travolta dalla crisi, con un guadagno del 4,6%, poiché dipende meno da Tsmc per la fornitura di semiconduttori.

In aggiunta, secondo Bloomberg, l’amministrazione Biden sta valutando una stretta significativa sulle aziende che esportano attrezzature critiche per la produzione di chip in Cina. Questo cambiamento politico mira a frenare i progressi tecnologici cinesi attraverso la regola dei prodotti diretti esteri (Fdpr), permettendo agli Stati Uniti di controllare i prodotti fabbricati all’estero che utilizzano tecnologia americana. Le conseguenze di queste restrizioni sono ampie e stanno aggravando le preoccupazioni del mercato, incidendo sulle società non statunitensi e aumentando l’incertezza per Tsmc.

Rischio ripercussioni sull’economia americana

Tsmc è il più grande produttore globale di semiconduttori, con contratti di fornitura per compagnie come Apple, Nvidia, Amd e Intel, rendendolo un attore cruciale nell’industria tecnologica globale. Per ridurre la dipendenza da Taiwan e mitigare i rischi geopolitici, l’azienda sta già sta espandendo la sua capacità produttiva fuori da Taiwan e Cina, investendo 65 miliardi di dollari per tre nuovi impianti in negli Stati Uniti.

Un’escalation delle tensioni con Taiwan avrebbe conseguenze importanti anche per l’economia americana, soprattutto per l’industria tecnologica che dipende dai chip prodotti da Tsmc. Le aziende del settore potrebbero subire gravi interruzioni delle loro catene di approvvigionamento, con significative ripercussioni sul mercato tecnologico globale.

La risposta di Taiwan: relazioni con Usa solide

Il premier taiwanese, Cho Jung-tai, ha risposto alle dichiarazioni di Trump affermando che le relazioni tra Usa e Taiwan sono molto più solide che in passato. Ha sottolineato che mantenere la pace e la stabilità nello stretto di Taiwan e nella regione dell’Indo-Pacifico è una responsabilità di Taiwan e nonostante le preoccupazioni sollevate, il presidente si è detto “fiducioso per il futuro”.

“Siamo informati dell’osservazione dell’ex presidente degli Stati Uniti Trump, ma siamo anche chiari sul fatto che le relazioni Taiwan-Usa sono state molto solide negli ultimi anni. Mantenere la pace e la stabilità dello Stretto di Taiwan e della regione dell’Indo-Pacifico è la nostra responsabilità e il nostro obiettivo comune.”

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