Adesso è ufficiale: il presidente Donald Trump ha comunicato al Congresso che gli Usa si ritirano dall’accordo di Parigi sul clima. A scriverlo è la Cnn che riporta un documento fornito dalla Casa Bianca, che ha anticipato il discorso di Trump all’assemblea: “L’accordo negoziato da Obama impone target non realistici per gli Stati Uniti nella riduzione delle emissioni, lasciando invece a Paesi quali la Cina un lasciapassare per anni”. Con l’abbandono dell’impegno globale del clima gli Usa sarebbero con Siria e Nicaragua uno dei soli tre Paesi al mondo che non sono parte dello storico accordo.
Nel Paese però cresce già il dissenso per questa clamorosa decisione: 17 Stati hanno già annunciato che non seguiranno la linea del disimpegno della Casa Bianca ma spingeranno su efficienza energetica e rinnovabili, mentre il patron di Tesla Elon Musk ha detto che non sarà più consigliere di Trump, e su quella linea si sono schierate anche le grandi aziende come Google e Facebook, che fino all’ultimo hanno provato a convincere il presidente a cambiare rotta.
La marcia indietro degli States in teoria dovrebbe sottrarre una quota consistente dei tagli delle emissioni di CO2 necessari a evitare il rischio di catastrofe climatica. Obama si era impegnato a ridurre entro il 2025 i gas serra del 26-28% rispetto ai livelli del 2005. Calcolando che gli Usa oggi sono responsabili di un quinto delle emissioni globali, questo potrebbe significare che circa il 5% dell’obiettivo da raggiungere viene cancellato con un tratto di penna.