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Trump telefona a Putin sull’Ucraina: “Evita nuove escalation militari”. 50 mila soldati russi nel Kursk: “Offensiva per trattare”

Wikimedia Commons

Arrivano (forse) le prime mosse di Trump dopo la sua vittoria alle elezioni presidenziali. Il presidente eletto degli Stati Uniti avrebbe tenuto un colloquio telefonico con Vladimir Putin con l’obiettivo dichiarato di trovare una soluzione rapida al conflitto in Ucraina. Secondo il Washington Post, la telefonata si sarebbe svolta giovedì, senza la partecipazione di funzionari del Dipartimento di Stato o traduttori ufficiali. Trump avrebbe consigliato al leader russo di “evitare ulteriori escalation militari” per discutere “una rapida risoluzione” del conflitto, evidenziando anche la forte presenza militare statunitense in Europa. Kiev sarebbe stata informata della conversazione che il Cremlino ha però smentito. “Questa notizia è una pura invenzione. Si tratta di informazioni false”, ha detto il portavoce della presidenza russa Dmitri Peskov, a proposito dell’articolo del Washington Post, “Non ci sono ancora piani specifici per i contatti tra Putin e Trump” ha specificato. Solo pochi giorni fa Peskov aveva definito i segnali provenienti dagli Stati Uniti “positivi”, affermando che l’approccio di Trump alla guerra in Ucraina, incentrato sulla pace, appare molto diverso da quello adottato dall’amministrazione Biden.

Cosa aspettarsi da eventuali accordi tra Putin e Trump

I dettagli del piano di pace proposto da Trump non sono ancora definiti, ma alcune linee generali stanno iniziando a emergere. Durante la campagna elettorale, Trump aveva anticipato la sua volontà di avviare colloqui di pace, proponendo una sospensione dei combattimenti e il congelamento delle posizioni attuali sul campo. Questo significherebbe che i territori occupati dalla Russia, compresi Crimea e Donbass, resterebbero sotto il controllo di Mosca, ma senza un riconoscimento formale da parte di Kiev. In cambio, l’Ucraina riceverebbe armamenti avanzati per difendersi da nuove aggressioni russe, mentre la sua adesione alla Nato verrebbe sospesa per almeno vent’anni. Sebbene non ci sia stata una dichiarazione ufficiale di approvazione, il governo ucraino ha acconsentito alla conversazione tra Trump e Putin, comprendendo l’importanza di un dialogo tra le due superpotenze.

Trump aveva già sentito al telefono Zelensky, insieme a Elon Musk, che con la sua compagnia Starlink gli garantisce l’accesso a internet. Alla fine del colloquio, fonti vicine al presidente ucraino hanno fatto sapere al sito Axios che “non ne è uscito con un senso di disperazione”.

Escalation sul campo: attacchi e nuove forze pronte all’azione

Mentre Trump e Putin discutono di un possibile piano di pace, il conflitto in Ucraina continua a intensificarsi. Nelle ultime ore, attacchi aerei russi hanno colpito diverse città del sud dell’Ucraina, tra cui Mykolaiv e Zaporizhzhia, provocando almeno cinque morti e numerosi feriti, inclusi bambini. Quattro persone hanno perso la vita a Mykolaiv, e una a Zaporizhzhia, dove edifici sono stati gravemente danneggiati. L’escalation ha anche causato l’attivazione dell’allerta antiaerea in gran parte dell’Ucraina, mentre bombardieri strategici russi sorvolavano il territorio, lanciando missili.

Il conflitto si intensifica anche sul fronte tecnologico, con un uso massiccio di droni kamikaze Shahed di fabbricazione iraniana. Nelle ultime 24 ore, le forze russe hanno lanciato un numero record di 145 droni, di cui le difese ucraine sono riuscite ad abbatterne 62. Nei recenti attacchi con droni, Mosca ha persino causato la temporanea chiusura degli scali aerei di Mosca.

E la situazione sembra aggravarsi ulteriormente. Circa 50 mila tra soldati russi e nordcoreani si stanno ammassando nella regione di Kursk, pronti a lanciare una nuova offensiva contro le truppe ucraine che avevano temporaneamente conquistato parti del territorio russo. Secondo fonti americane e ucraine citate dal New York Times, l’attacco sarebbe imminente e potrebbe iniziare già nei prossimi giorni. Le forze nordcoreane inviate da Pyongyang includono anche 10.000 soldati nordcoreani, addestrati per l’uso di artiglieria e manovre tattiche, equipaggiati con armi e uniformi russe.

Le ultime mosse di Biden: supporto incondizionato a Kiev

L’amministrazione Biden continua a dimostrare un fermo sostegno all’Ucraina, con l’intenzione di mantenere questa linea fino alla fine del mandato. Il consigliere per la sicurezza nazionale, Jake Sullivan, ha confermato che gli Stati Uniti forniranno ulteriori aiuti militari a Kiev per un valore di circa dieci miliardi di dollari e che verranno impiegati i residui sei miliardi di dollari già stanziati, prima del possibile cambio di amministrazione a gennaio. Parlando al programma “Face the Nation” della CBS, Sullivan ha avvertito dei rischi che potrebbe comportare un eventuale arresto del sostegno degli Stati Uniti a Kiev.

Il presidente Biden intende incontrare il presidente eletto nello Studio Ovale mercoledì per discutere le principali questioni di politica estera. Secondo Sullivan, Biden avrà l’opportunità di esporre a Trump la propria visione e la strategia adottata fino ad ora, specialmente nel coordinare una coalizione internazionale a sostegno di Kiev contro l’invasione russa.

L’obiettivo primario dell’amministrazione uscente nei prossimi mesi sarà quello di mettere l’Ucraina “nella posizione più forte possibile sul campo di battaglia” per poter essere poi altrettanto forte al tavolo delle trattative.

(Ultimo aggiornamento: ore 15.14 di lunedì 11 novembre).

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