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Trump telefona a Putin: “Avviare subito le trattative per la pace”. Dopo chiama anche Zelensky

Dopo il colloquio con il presidente russo, Trump ha chiamato Zelensky: “La conversazione è stata molto positiva. Lui, come il presidente Putin, vuole la Pace” ma ha escluso l’ingresso di Kiev nella Nato

Trump telefona a Putin: “Avviare subito le trattative per la pace”. Dopo chiama anche Zelensky

Una telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin ha acceso nuove speranze per un possibile cambiamento nel conflitto che da quasi tre anni affligge l’Ucraina. A renderla pubblica è stato lo stesso presidente americano, che su Truth ha condiviso con entusiasmo i dettagli della conversazione: “Ho avuto una lunga e altamente produttiva telefonata con il presidente russo Vladimir Putin. Abbiamo discusso di Ucraina, Medio Oriente, energia, intelligenza artificiale, il potere del dollaro e vari altri argomenti”. La chiamata, confermata anche da Mosca, è durata circa un’ora e mezza.

Trump ha poi continuato a raccontare la discussione: “Entrambi abbiamo riflettuto sulla grande storia delle nostre nazioni e sul fatto che abbiamo combattuto insieme con tanto successo nella Seconda Guerra Mondiale, ricordando che la Russia ha perso decine di milioni di persone e noi, allo stesso modo, ne abbiamo perse tante! – ha continuato il leader americano –. Ognuno di noi ha parlato dei punti di forza delle rispettive nazioni e dei grandi vantaggi che un giorno avremo lavorando insieme”.

Telefonata Trump-Putin: accordo su negoziati immediati per l’Ucraina

Durante la telefonata, Trump e Putin hanno concordato di “lavorare insieme, molto da vicino, anche visitando le rispettive nazioni” e di far partire immediatamente i negoziati sull’Ucraina. “Inizieremo chiamando il presidente ucraino Zelensky per informarlo della conversazione, cosa che farò subito,” ha dichiarato Trump, evidenziando l’urgenza di “fermare le morti che si stanno verificando nella guerra tra Russia e Ucraina”. Il tycoon arlando invece con i giornalisti alla Casa Bianca ha anche chiarito: “Prima o poi” in Ucraina “saranno necessarie delle elezioni” e che pensa di incontrare “in futuro” il presidente russo, probabilmente in Arabia Saudita. Trump ha anche detto che non ritiene “funzionale” per l’Ucraina l’ingresso nella Nato.

Trump ha annunciato di aver incaricato il segretario di Stato Marco Rubio, il direttore della CIA John Ratcliffe, il consigliere per la sicurezza nazionale Michael Waltz e l’ambasciatore e inviato speciale Steve Witkoff di guidare i negoziati, dichiarandosi “fermamente convinto” del loro successo. Ha poi ringraziato Putin “per il tempo e gli sforzi dedicati a questa chiamata” e per la liberazione di Marc Fogel, insegnante americano condannato a 14 anni di carcere per detenzione di droghe leggere utilizzate per motivi di salute.

La Russia conferma la telefonata e invita Trump a Mosca

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha prontamente confermato l’incontro, aggiungendo che Putin ha invitato formalmente Trump a Mosca. “Putin ha sottolineato la necessità di affrontare le cause profonde del conflitto e ha concordato con Trump sul fatto che una soluzione a lungo termine potrebbe essere raggiunta attraverso negoziati pacifici”, ha riportato l’agenzia Tass. Come gesto di apertura, la Russia ha liberato, insieme a Marc Fogel, anche altri tre prigionieri detenuti in Bielorussia, come confermato dalla Casa Bianca.

Zelensky cauto ma ottimista

Dopo la telefonata con Trump, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha espresso cauto ottimismo, definendo la conversazione “significativa.” Ha riferito di aver discusso con Trump delle “opportunità di raggiungere la pace” e della “disponibilità a lavorare insieme a livello di squadra,” evidenziando le avanzate capacità tecnologiche dell’Ucraina, come quelle nel settore dei droni. “Abbiamo discusso di molti aspetti, diplomatici, militari ed economici e il presidente Trump mi ha informato di ciò che Putin gli ha detto. Crediamo che la forza dell’America, insieme all’Ucraina e a tutti i nostri partner, sia sufficiente a spingere la Russia verso la pace”, ha concluso Il leader ucraino ringraziando Trump “per il suo interesse in ciò che possiamo realizzare insieme”.

Infine, il leader ucraino ha confermato l’arrivo della “prima bozza dell’accordo dagli Stati Uniti” e ha dichiarato: “Faremo di tutto per studiare tutti i dettagli del documento e arrivare alla Conferenza di Monaco, perché non vogliamo perdere tempo”.

Le linee rosse di Trump e la posizione europea

A Bruxelles, durante il Consiglio Nato-Ucraina, il segretario alla Difesa americano Pete Hegseth ha chiarito le “linee rosse” di Trump su Nato e Ucraina, affermando che un “ritorno ai confini ucraini pre-2014” – inclusa la Crimea – è “irrealistico”. Ha inoltre escluso la possibilità di un’adesione dell’Ucraina alla Nato come risultato dei negoziati di pace, specificando che eventuali truppe di peacekeeping dovranno far parte di missioni non Nato e non essere coperte dall’Articolo 5.

La posizione di Hegseth mette in luce la complessità della situazione geopolitica, considerando che l’Unione europea mantiene una linea più rigida contro la Russia. Germania, Francia e Spagna hanno ribadito che “non ci può essere un accordo per la pace in Ucraina senza la partecipazione di Kiev e dell’Europa”, sottolineando così le divergenze tra la politica estera europea e quella americana.

Se da un lato la telefonata tra Trump e Putin apre spiragli di ottimismo, dall’altro le riserve della Ue suggeriscono un percorso negoziale complesso e incerto. La volontà di negoziare c’è, ma restano da sciogliere nodi fondamentali come i confini dell’Ucraina, le garanzie di sicurezza e il ruolo dell’Europa nei negoziati.

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