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Trump show al Madison Square Garden di New York: “Kamala Harris, sei licenziata”

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Donald Trump torna a casa sua, nella città in cui è nato e che non elegge un presidente repubblicano da 40 anni, nella città che più volte lo ha tradito e il cui Tribunale lo ha condannato sia in sede civile per frode legata alla Trump Organization che in sede penale per i pagamenti alla pornostar Stormy Daniels. Ma a lui sembra non importare. Per Trump il comizio al Madison Square Garden di New York, casa dei Knicks e dei Rangers, è più di un semplice appuntamento elettorale, è una questione personale, è un sogno realizzato, attendendo di coronarne un altro, ovvero “espugnare la città e lo Stato e farli diventare repubblicani”, confessa. “Dicono che è impossibile, ma io non ci credo”. 

Quello messo in piedi nel palazzetto dello sport più famoso del mondo non è un comizio, è uno show destinato a impressionare gli indecisi, a convincere soprattutto gli elettori degli stati in bilico più che i newyorkesi. Un evento che definire sopra le righe è usare un eufemismo. La possibilità di salire sul palco calcato in passato da star come Billy Joel e Elton John è stata per l’ex presidente e il suo passato da showman televisivo un’occasione da non perdere. Nell’arena si è costruita parte della storia politica americana: Marilyn Monroe vi cantò ‘Happy Birthday, Mr President’ a un 45enne John Fitzgerald Kennedy e Bill Clinton vi accettò la nomination democratica nel 1992. Nel 1939 il Madison Square Garden ospitò anche un comizio a sostegno di Adolf Hitler (“Vorrei avere i suoi generali”, ha detto il tycoon la settimana scorsa). Davanti al suo pubblico Trump è a suo agio, evidentemente soddisfatto del successo della serata, che ha visto fra i protagonisti Elon Musk, lo speaker della Camera MIke Johnson, Robert F. Kennedy Jr, Hulk Hogan, il comico Tony Hinchcliffe. Suo il discorso che ha suscitato più polemiche per via del suo attacco  a Porto Rico, definita “un’isola di spazzatura galleggiante” che ha spinto molti portoricani famosi, tra cui i cantanti Bad Bunny e Ricky Martin, a reagire dando il proprio sostegno a Harris. Presente sul palco anche Melania Trump, in una delle sue rarissime apparizioni a fianco al marito. “Il re di New York è tornato per riprendersi quello che ha costruito”, ha detto Donald Trump Jr riferendosi al passato di costruttore di suo padre. 

Cosa ha detto Trump a New York

Violenza verbale, fake news condite con un po’ di razzismo l’hanno fatta da padrone in una serata che per Trump è stata una festa. “Sono qui oggi con un messaggio di speranza: con il vostro voto metterò fine all’inflazione, farò tornare il sogno americano”, ha assicurato l’ex presidente. “Siamo in testa in tutti gli Stati in bilico e fra nove giorni conquisteremo la Casa Bianca”, ha aggiunto. 

Poi il durissimo attacco a Kamala Harris: ha “distrutto il paese. I nostri nemici ridono di lei, vogliono che vinca”, ha detto, rigirando contro di lei le stesse parole che la candidata democratica gli aveva rivolto nel corso del primo e ultimo confronto tv tra i due. 

La vicepresidente – ha aggiunto – “ha importato criminali dalle prigioni di tutto il mondo, dal Venezuela al Congo”. Ma con me – ha assicurato – l’invasione finirà: “ora siamo un paese occupato. Fra nove giorni”, all’Election Day, “sarà la liberazione“. Harris ha un “basso quoziente intellettivo” e con la sua “incompetenza ci porterà alla terza guerra mondiale”. 

“Sei la nemica del popolo: voi dem siete nemici interni più pericolosi di quelli di Paesi stranieri. Avete distrutto il Paese. Ma io ricostruirò il sogno americano”, ha detto poi l’ex presidente, chiudendo con tanto di frase ad effetto “New York è devastata, la salverò insieme all’America. Kamala Harris, sei licenziata”.

Il discorso di Trump, iniziato con oltre due ore di ritardo, è durato 78 minuti, e verso la fine parte del pubblico se n’era già andata.

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