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Trump shock: spari contro di lui in un comizio in Pennsylvania lo feriscono a un orecchio. Ucciso l’attentatore. La telefonata di Biden

Trump subito dopo l'attentato in Pensylvenia

Campagna presidenziale shock in America. Durante un comizio a Butler, in Pennsylvania, Donald Trump è stato raggiunto da spari che lo hanno ferito ad un orecchio. E’ stato subito allontanato dal palco e messo in salvo dalla scorta prima di essere portato in ospedale in un rivolo di sangue che gli scendeva dall’orecchio destro. Ha lasciato poco dopo l’ospedale e fonti ufficiale dicono che “sta bene”. Prima di essere portato via dalla sicurezza ha alzato un pugno tra le urla di incoraggiamento dei suoi sostenitori.

Ma il bilancio degli spari è tragico: un cecchino del Secret Service ha ucciso l’attentatore, che è un ventenne bianco, e un sostenitore dell’ex Presidente è rimasto ucciso. Altre due persone sono state ferite tra la folla in modo grave.

Il Presidente Joe Biden ha subito telefonato a Trump e ha detto: “In America non c’è spazio per questa violenza“. Certamente gli spari a Trump, i morti e i feriti segnano con il sangue una delle più difficili campagne presidenziali americane.

L’uomo sospettato: identificato come repubblicano

L’uomo sospettato di aver sparato a Donald Trump è un ventenne bianco della Pennsylvania: Thomas Matthew Crooks. Secondo l’Fbi, che ha confermato l’identità dell’uomo, si è trattato di tentato omicidio. L’attentatore non aveva precedenti penali ed era registrato come un elettore del partito Repubblicano. Risulta anche una donazione da 15 dollari al partito. Secondo il New York Times, Crook si era diplomato alla Bethel Park High School nel 2022 e aveva ricevuto un premio da 500 dollari nell’ambito di un’iniziativa di matematica e scienze. L’attentatore non aveva con sè documenti identificativi e le autorità lo hanno utilizzato l’analisi dei dati biometrici e del Dna. Secondo Nbc News, le foto del corpo del sospettato mostrano una maglietta grigia che promuove un canale Youtube dedicato alle armi.

Al momento non è ancora noto il movente. Secondo il New York Times, l’arma era un fucile semiautomatico AR-15. Secondo il Washington Post il “20enne di Bethel Park”, era appostato sul tetto di un piccolo edificio a circa 400 metri a nord del palco da cui stava parlando Trump. Il ragazzo, che sembrerebbe privo di addestramento militare, è stato neutralizzato dai Rangers. La posizione del corpo corrisponderebbe alla provenienza dei colpi. Secondo la polizia, non è “scontato” si sia trattato di un “lupo solitario”.

“Un fallimento della sicurezza”

C’è chi sostiene che si tratti di un fallimento della sicurezza. L’Fbi non era a conoscenza di minacce alla vita di Donald Trump. La protezione dei servizi segreti per Trump era stata recentemente aumentata, come sempre accade quando un candidato si avvicina alla nomination del suo partito e alla convention, che inizia lunedì a Milwaukee. Non è chiaro come il cecchino sia riuscito a posizionarsi, non visto, su un tetto fuori dal perimetro del comizio ma comunque abbastanza vicino. Il comizio era iniziato alle 6 del pomeriggio locali (mezzanotte in Italia): i due-tre colpi che hanno ferito al volto e all’orecchio Trump sono partiti dopo 10-15 minuti.

Von der Leyen: “Profondamente scioccata”

La presidente della Commissione Europea Ursula Von er Leyen si è detta “profondamente sconvolta” dalla sparatoria avvenuta durante un comizio dell’ex presidente usa Donald Trump in Pennsylvania. “Sono profondamente scioccata dalla sparatoria avvenuta durante il comizio elettorale dell’ex presidente Trump. Auguro a Donald Trump una pronta guarigione e porgo le mie condoglianze alla famiglia della vittima innocente”, ha scritto su x. “La violenza politica – ha continuato – non ha posto in una democrazia”.

Le accuse a Biden: “Contro Trump isteria ridicola”

Mentre Biden ha subito condannato la violenza, il senatore J.D. Vance, considerato una possibile scelta come vice per Donald Trump, insieme ad altri esponenti repubblicani, ha puntato il dito contro Biden e i democratici per il tentativo di assassinare Trump. “Per settimane i leader democratici hanno alimentato un’isteria ridicola secondo cui la vittoria della rielezione di Donald Trump sarebbe la fine della democrazia in America”, ha detto il numero due del Grand Old Party alla Camera, l’italo-americano Steve Scalise, lui stesso gravemente ferito durante una sparatoria nel 2017 il cui responsabile, ucciso dalla polizia, apparteneva a diversi gruppi anti-repubblicani. “Chiaramente abbiamo visto in passato pazzi di estrema sinistra agire con una retorica violenta. Questa retorica incendiaria deve finire”, ha aggiunto. “Joe Biden ha mandato gli ordini”, ha scritto su X il deputato della Georgia Mike Collins.

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