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Trump rilancia la guerra dei dazi: il 25% su acciaio e alluminio, tariffe reciproche in arrivo. Oggi partono i dazi cinesi su beni Usa

Pixabay

Donald Trump non si ferma e rilancia la sua battaglia commerciale: dal 10 febbraio gli Stati Uniti applicheranno tariffe del 25% su tutte le importazioni di acciaio e alluminio, inclusi Canada e Messico, e nuovi dazi sono previsti nei prossimi giorni. “Ogni acciaio e ogni alluminio che entreranno negli Stati Uniti saranno tassati al 25%,” ha dichiarato il presidente Usa a bordo dell’Air Force One mentre si dirigeva al Super Bowl di New Orleans. Intanto, come annunciato la settimana scorsa, da oggi partono i dazi cinesi: Pechino applicherà dazi del 10-15% su beni americani per un valore di 14 miliardi di dollari, colpendo gas naturale liquefatto, attrezzature agricole e altri prodotti di punta.

La notizia ha subito fatto tremare i mercati: il minerale di ferro, fondamentale per la produzione di acciaio, ha registrato un aumento dello 0,1%, mentre i future sull’alluminio sono cresciuti dello 0,57% al London Metal Exchange. 

Tariffe reciproche, una stoccata al Canada e il piano controverso per Gaza

Non si tratta solo di metalli. Tra martedì e mercoledì, Trump annuncerà le cosiddette “tariffe reciproche,” ovvero dazi pensati per colpire i Paesi che tassano le merci americane. In una frecciata diretta al Canada, Trump ha affermato: “Farebbe meglio come 51º Stato degli Usa,” lamentando perdite per 200 miliardi di dollari in presunti sussidi americani.

Il presidente ha poi firmato una proclamazione che ribattezza il 9 febbraio come “il giorno del Golfo d’America,” sottolineando l’importanza strategica del Golfo del Messico. Il tutto è avvenuto a bordo dell’Air Force One, mentre il pilota faceva notare ai passeggeri che stavano sorvolando proprio quella regione, ribattezzata di recente da Trump. 

Riflettendo sull’inizio di questo mandato, Trump ha dichiarato: “Dobbiamo unirci, ma c’è un’unica cosa che può farlo: il successo. Il successo unisce il Paese.” Ha inoltre tracciato un confronto con il primo mandato, sottolineando come allora mancasse il sostegno necessario per portare avanti le sue politiche. Oltre alle tariffe, Trump ha rivelato un ambizioso progetto di “acquistare e controllare Gaza” per favorire la ricostruzione, con l’idea di cedere alcune aree a Paesi del Medio Oriente. Un piano controverso che, se confermato, rischia di aumentare le tensioni geopolitiche nella regione.

Gli Usa dipendono dall’import di metalli: un rischio calcolato?

Dietro la strategia di Trump c’è una realtà difficile da ignorare: gli Stati Uniti dipendono in larga misura dalle importazioni di metalli. Nel 2023, oltre l’80% del fabbisogno di alluminio proveniva da Paesi come Canada, Messico ed Emirati Arabi. Anche l’acciaio importato, pur rappresentando una quota minore, è cruciale per settori come aerospaziale, automotive ed energia.

Intanto, la Corea del Sud, uno dei maggiori esportatori di acciaio verso gli Stati Uniti, cerca di diversificare i mercati per mitigare l’impatto delle tariffe, nonostante il mercato americano rimanga cruciale per il 70% del suo export di acciaio rispetto ai livelli pre-2018.

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