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Trump, la Cina e le banche danno slancio allo Borsa: FtseMib sopra 19mila

FIRSTonline

Piazza Affari recupera le perdite registrate da inizio anno, in una giornata stellare in cui il Ftse Mib vince la sfida europea e Wall Street ricomincia a macinare record, con il Dow Jones che aggancia e supera la boa dei 21.000 punti. Il tocco magico di Donald Trump e della sua annunciata (benché vaga) riforma fiscale, unitamente a una serie di dati macro positivi, a partire dall’indice Pmi cinese, mandano in orbita i mercati. 

Milano vola a +2,39%, di nuovo sopra la soglia dei 19mila punti, 19.364, trascinata da due giganti del credito come Intesa +4,18% e Unicredit +4,27%, anche se è Moncler, +5,66%, il miglior titolo di giornata. A livello europeo si distingue Londra, con il Ftse 100 in rialzo dell’1,64%, nuovo record storico a quota 7.382 punti. Esuberanti gli altri listini continentali: Francoforte +1,97%, Parigi +2,1%, Madrid +1,92%.

Seduta debole invece per il secondario italiano, ma le cose vanno peggio per la carta tedesca, così il differenziale fra Btp 10 anni e Bund si accorcia. Lo spread scende a 184.40 punti (-1,23%); rendimento 2,14%. L’euro s’indebolisce sul dollaro, 1,055 il cambio, mentre aumentano le probabilità di una stretta monetaria della Fed a marzo dopo il discorso di Trump, stanotte, al Congresso. Sulla scia di questa prospettiva, a New York brillano, fino a metà seduta, i titoli dei colossi bancari. Il Brent risale a 56,57 dollari al barile (+0,11%), mentre l’oro s’indebolisce: 1245,57 dollari l’oncia (-0,22%).

Giornata ricca di spunti sul fronte macro: dagli indici Pmi manifatturieri di Cina, Italia, Germania ed Eurozona arrivano indicazioni positive. In Italia l’istat ha diffuso i dati su Pil e indebitamento 2016. L’economia è cresciuta dello 0,9, la performance migliore da sei anni, mentre il rapporto deficit/Pil è sceso al 2,4%, il minimo dal 2007. Il coefficiente debito/Pil invece ha toccato il nuovo massimo storico del 132,6%. Intanto l’inflazione tedesca, a febbraio, è arrivata al 2,2%, livello più alto da 4 anni e mezzo e per il presidente della Bundesbank Jens Weidmann, l’inflazione, anche dell’Eurozona, quest’anno potrebbe risultare più alta di quanto atteso inizialmente. Spunti di riflessione per la Bce della prossima settimana.

Piazza Affari intanto si gode una seduta da regina, la migliore dopo il referendum costituzionale. Gli acquisti premiano in primo luogo Moncler, grazie a risultati 2016 migliori delle stime. La signora dei piumini ha annunciato che il cda proporrà ai soci la distribuzione di un dividendo unitario di 18 centesimi (14 centesimi nel 2015), pari a complessivi 45 milioni (+28,6%). 

Splende la luce di Banca Intesa, che in questi giorni ha recuperato quanto aveva lasciato sul terreno dopo le indiscrezioni sul piano di aggregazione con Generali. Il gruppo ha ceduto inoltre a Credito Fondiario due portafogli da 280 milioni di crediti in sofferenza. In spolvero Unicredit, dopo il successo dell’aumento di capitale. “Abbiamo voltato pagina rispetto al passato – dice l’ad Jean Pierre Mustier – il futuro è luminoso per clienti, azionisti e dipendenti”. I soci, sostiene, hanno confermato la loro fiducia, ma solo fra un mese e mezzo, in coincidenza con l’assemblea a della banca a metà aprile, si saprà se l’aumento di capitale ha aperto la strada a nuovi investitori. Sugli scudi Ubi, +5,63%, Banco Bpm +4,16% e Bper +3,94%. Quest’ultima ha confermato i dati preliminari e il dividendo di 0,06 euro. In recupero Generali 1,55%. Tonica Mediobanca +3,83%. Ancora acquisti su Unipol +3,18% e Unipolsai +2,9%. Bene Eni, +2,82%, che ha archiviato il quarto trimestre 2016 con risultati sopra le attese. In rally Leonardo +3,47%, che ha siglato un’intesa di cooperazione con Socar, la società petrolifera dell’Azerbaijan, per la sicurezza fisica e cyber del Corridoio Sud, il nuovo gasdotto che porterà in Europa il gas azero. In rialzo il comparto delle utilities, tra cui spiccano Snam (+2,07%) e A2A (+1,83%). Crescite superiori al 2%, per Brembo +2,52%, Buzzi +2,99%, Cnh +2,51%, Stm +2,08%. Deboli Saipem -0,67% e Recordati -0,27%. 

Fra ieri e oggi infine si consuma l’addio di Mps al paniere principale di Borsa Italiana. A partire da lunedì 20 marzo ci sarà un nuovo titolo fra le 40 società a più alta capitalizzazione. Il prescelto verrà comunicato stasera da Ftse Russell, società che gestisce il Ftse Mib. Le indiscrezioni indicano un testa a testa tra la multiutility bolognese Hera e Banca Generali, anche se non si escludono colpi di scena.

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