L’ex presidente Donald Trump ha avuto contatti segreti con il presidente russo Vladimir Putin fino a sette volte dopo aver lasciato l’incarico, anche mentre esercitava pressioni sui repubblicani affinché bloccassero l’assistenza militare all’Ucraina contro l’invasione russa. Queste rivelazioni emergono dal nuovo libro del popolare giornalista Bob Woodward, famoso per il suo lavoro sul caso Watergate, intitolato “War”, di cui il Washington Post ha fornito alcune anticipazioni.
Il team di Trump ha definito le affermazioni di Woodward “falsità” e ha descritto il giornalista come “un uomo demente e squilibrato”, affermando che è “turbato perché Trump lo sta citando in giudizio con successo a causa della pubblicazione non autorizzata di registrazioni”.
Le chiamate segrete di Trump a Putin e i test Covid
Il libro, in arrivo la prossima settimana, racconta un episodio avvenuto all’inizio del 2024 a Mar-a-Lago, la lussuosa residenza di Trump in Florida. Qui, l’ex presidente avrebbe chiesto a un collaboratore di lasciare la stanza per poter effettuare una chiamata riservata a Putin. Secondo l’assistente, ci sarebbero stati anche altri contatti tra i due da quando Trump ha lasciato la Casa Bianca.
Ma non è tutto: Woodward rivela anche che, durante le prime fasi della pandemia di Covid-19 nel 2020, Trump ha inviato segretamente a Putin dei test per il virus, che all’epoca erano piuttosto rari. Putin, noto per la sua preoccupazione riguardo al contagio, avrebbe esortato Trump a non rendere pubblica la cosa, temendo che potesse creare dei problemi politici per il presidente americano. “Non dirlo a nessuno, altrimenti si arrabbiano con te, non con me”, avrebbe detto il leader russo.
Queste rivelazioni sollevano nuovi interrogativi sulla relazione tra Trump e Putin a poche settimane da un’elezione che deciderà se l’ex presidente tornerà alla Casa Bianca.
Ucraina: l’ambiguità di Trump e i piani di Vance
Non dimentichiamo che Trump ha elogiato Putin come un “genio” all’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina nel 2022 e ha finora evitato di affermare di volere la vittoria ucraina. Ha espresso critiche nei confronti dell’assistenza americana a Kiev e ha fatto appello ai repubblicani affinché non approvino ulteriori aiuti. Ha anche dichiarato che, se tornasse alla presidenza, sarebbe in grado di negoziare la fine della guerra in Ucraina entro 24 ore, e persino prima dell’inaugurazione.
Non ha tuttavia chiarito come intenda realizzare questo obiettivo. Le condizioni proposte il mese scorso dal suo candidato vicepresidente, il senatore Jd Vance dell’Ohio, sembravano molto in linea con le aspettative di Putin. Vance ha suggerito che la Russia potrebbe mantenere i territori ucraini già conquistati, ricevendo in cambio una “garanzia di neutralità” dall’Ucraina, che non potrebbe mai unirsi alla Nato.
Il libro di Woodward non svela cosa si siano detti Trump e Putin durante quella telefonata all’inizio del 2024, né offre dettagli sugli altri scambi. Tuttavia, riporta le parole di Jason Miller, un importante collaboratore del tycoon, che ha detto di non aver sentito parlare di queste conversazioni. Ma, ha aggiunto, “sono sicuro che saprebbero come contattarsi” se avessero voluto parlare.