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Trump, gelo con Londra sul caso Farage

Il neopresidente candida il leader dell’Ukip alla carica di ambasciatore britannico negli Usa – Londra risponde tramortita: “Non c’è alcun posto libero”.

No, questa non è satira. Donald Trump ha davvero proposto di nominare ambasciatore Nigel Farage, leader dell’Ukip e alfiere della Brexit. Ma attenzione: non ambasciatore americano a Londra. Al contrario, ambasciatore britannico a Washington. Una carica su cui, naturalmente, la Casa Bianca non ha alcun potere. Ma il neoeletto presidente americano non si preoccupa della diplomazia, soprattutto quando lancia le proprie idee via Twitter: «A molta gente piacerebbe che Nigel Farage rappresentasse la Gran Bretagna come ambasciatore negli Stati Uniti. Farebbe un grande lavoro!».



D’accordo, non ha l’aria di una comunicazione ufficiale. Sembra più un’uscita estemporanea, detta fra amici, davanti alla macchinetta del caffè. Ma, vista la carica che l’autore si appresta a ricoprire, ce n’è abbastanza per creare un imbarazzo gelido fra Washinton e Londra. In fondo, Sua Maestà ha già un ambasciatore in terra americana e proporre di sostituirlo con un leader estremista, xenofobo ed euroscettico non è proprio una battuta da umorismo inglese.

Anche il diretto interessato è sembrato tramortito: “Non ne avevo la più pallida idea – ha detto Farage – Uno shock. Se posso aiutare il Regno Unito in qualche modo sono pronto a farlo”.

La replica di Downing Street è arrivata a stretto giro: “Non c’è alcun posto libero – sentenzia un portavoce del governo inglese ai microfoni della Cnn -. Abbiamo già un eccellente ambasciatore negli Usa, Kim Darroch, e resterà per molti anni”. 

Tutto rientrato, insomma. Ma la sparata di Trump rimane un episodio più che irrituale, forse addirittura umiliante per gli inglesi. Ed è difficile capire perché mai il nuovo presidente Usa abbia deciso di iniziare così le relazioni con quelli che dovrebbero essere i suoi primi alleati in Europa.

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