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Trump e le banche centrali ridanno fiducia alle Borse

Il Presidente americano lancia segnali distensivi alla Cina sui dazi e promette un nuovo taglio delle tasse – Bce pronta ad intervenire contro i rischi recessivi – Riflettori accesi su Mediaset

Trump e le banche centrali ridanno fiducia alle Borse

La cavalleria delle banche centrali sta suonando la carica ed i mercati, intimoriti dal rischio recessione, esultano già assaporando l’effetto delle misure espansive. Ad aggiungere benzina ci ha pensato la Casa Bianca. Donald Trump, che nel fine settimana ha tenuto un consulto con alcuni grandi banchieri (JP Morgan, Bank of America, Citigroup), ha scritto su Twitter: “stiamo andando bene con la Cina, ci stiamo parlando”, aggiungendo che “l’America non corre rischio recessione”. Intanto Larry Kudlow consigliere economico del presidente, ha rivelato che Trump sta pensando ad un nuovo pacchetto di tagli delle tasse, stavolta finanziato di fondi raccolti con i dazi sull’import. 

PECHINO ALLENTA IL CREDITO, TRUMP TAGLIA LE TASSE

Sull’onda di queste indicazioni le Borse asiatiche hanno aperto sotto il segno del Toro.

Guida la corsa Hong Kong +1,8% dopo un week end storico: quasi due milioni di persone hanno partecipato alle manifestazioni in difesa dell’autonomia dell’ex colonia britannica. Non ci sono stati incidenti.

Bene anche i listini cinesi: il Csi 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen avanza dell’1,4%. A spingere il mercato è l’attesa di un’imminente riforma del sistema di determinazione dei tassi di mercato che favorirà l’espansione del credito. 

 Meno ampi i rialzi delle altre Borse dell’Asia. Nikkei di Tokyo +0,7%, Kospi di Seul +0,6%, BSE Sensex di Mumbai +0,3%, S&P ASX 200 di Sidney +0,7%.

Le valute dell’Asia sono poco mosse, si assestano dopo i guadagni degli ultimi due giorni nei confronti del dollaro. Il cambio dollaro yen è invariato a 106,4.

ORO IN CALO, SALE IL PETROLIO

L’oro è in calo dello 0,3% a 1.509 dollari l’oncia.

Petrolio Brent a 59,3 dollari il barile, +1%.

 A JACKSON HOLE PARLERA’ POWELL, NON CI SARA’ DRAGHI

L’ottimismo dei mercati, che dovrebbe trovare conferma nell’apertura dei listini europei, è legato all’attesa per i provvedimenti delle banche centrali che dovrebbero essere anticipati a Jackson Hole, la località sulle montagne del Wyoming ove si tengono gli incontri organizzati dalla Fed di Kansas City, scelto a suo tempo per attrarre il governatore Paul Volcker, grande appassionato di pesca di trote. Quest’anno il titolo del meeting, volutamente vago, parla di “Sfide per la politica monetaria”. A partire naturalmente da quelle di Jerome Powell, che interverrà venerdì, cui toccherà il compito di illustrare ai colleghi banchieri i prossimi tagli della Fed senza però dar l’impressione di piegarsi ai continui diktat di Donald Trump.

Non meno importanti i segnali che arriveranno dalla Bce. Non ci sarà Mario Draghi che, a poco più di un mese dall’uscita dalla Bce, diserterà il meeting di cui è stato più volte grande protagonista. L’onore di illustrare il pacchetto di misure espansive già anticipato dal banchiere finlandese Olli Rehn toccherà a Benoit Couré e a Sabine Lautenschlaeger. Gli operatori danno per certo un nuovo taglio sul trattamento dei depositi presso Francoforte ma anche il varo di un nuovo Qe, magari allagato a nuove categorie di titoli. 

ARRIVANO LE MINUTE DELLE BANCHE CENTRALI

Tra mercoledì (Fed) e giovedì (Bce) verranno pubblicati i verbali delle ultime riunioni delle due banche centrali più importanti. Particolar attenzione sarà dedicata alle motivazioni del “no” al taglio dei tassi pronunciate da Erich Rosengren della Fed di Boston e da Esther Gerge della Fed di Kansas City all’ultimo board. 

A concludere una settimana intensa il G7 di Biarritz. In vista dl vertice oggi Vladimir Putin, escluso dall’incontro per le sanzioni post-Crimea,  farà visita a Emmanuel Macron

IN PRIMO PIANO LA CRISI ITALIANA. DOMANI PARLA CONTE

Al centro dell’attenzione non solo italiana c’è soprattutto la crisi politica del Bel Paese. Domani ci sarà l’appuntamento cruciale: alle 15 il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte farà le sue comunicazioni al Senato sulla crisi di governo, prima che Palazzo Madama discuta la risoluzione presentata dalla Lega, sostanzialmente un atto di sfiducia nei suoi confronti. Probabile la presentazione di un documento alternativo, in favore del premier, da parte dei 5 Stelle. Fra il Movimento e i democratici continuano i contatti per un eventuale governo istituzionale, ipotesi caldeggiata da Romano Prodi e, a sorpresa, anche nel centrodestra, da Gianni Letta.

Leggera l’agenda degli appuntamenti.

Sul fronte macro, la Banca d’Italia aggiorna i dati della bilancia dei pagamenti e dell’esposizione patrimoniale all’estero.

I RIFLETTORI TORNANO SU MEDIASET

In Piazza Affari i riflettori restano accesi su Mediaset dopo il rialzo del 9,8% legato al rilancio del ruolo del partito di Berlusconi in vista di elezioni, mentre sul lato industriale prosegue l’attività per costruire Mediaset for Europe.

In Usa, dopo gli ottimi dati di Wal-Mart, Wall Street aspetta una conferma del buon andamento dei consumi dai conti di Target, Kohl’s e Home Depot.

Da seguire oggi i conti del colosso cinese online Baidu e quelli del colosso minerario Bhp. 

Venerdì le Borse europee, sostenute dalle dichiarazioni di Olli Rehn sulle misure straordinarie della Bce hanno chiuso una seduta positiva. Piazza Affari è salita dell’1,5%, bene anche Parigi +1,2% e Francoforte +1,3%.

Il rendimento del Bund tedesco a 10 anni ha segnato un nuovo minimo storico, a-0,72% (-0,4 punti base) per poi chiudere a -0,685%.

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