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Trump è diventato tossico anche per l’estrema destra europea: perfino Le Pen e Vox ne prendono le distanze

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Il titolo d’apertura del Foglio di ieri fotografa perfettamente la delusione dei trumpiani, non solo per il voltafaccia sull’Ucraina ma per i disastri che il Presidente americano sta combinando nell’economia e sui mercati finanziari: “Sorpresa. In Europa – titolo il giornale diretto da Claudio Cerasa – è già diventato tossico per molti follower di Trump“. Il caso francese e il caso spagnolo sono eloquenti. In Francia perfino l’autorevole Le Monde ha riconosciuto la netta presa di distanze da Trump assunta dalla leader dell’estrema destra, Marine Le Pen, e dal suo pupillo Jordan Bardella. Ma anche gli spagnoli non scherzano se è vero, come è vero, che il cofondatore di Vox, Javier Ortega Smith, è arrivato a sostenere che “se Trump decide di voltare le spalle a un Paese europeo come l’Ucraina e di dividerne i confini e di stipulare cosiddetti accordi di pace senza tenere conto di questa nazione offesa, non possiamo essere d’accordo con Trump”. E meno male. Ma la destra italiana che fa? La premier Giorgia Meloni cerca un difficile equilibrismo tra Trump e l’Europa ma il suo entusiasmo per il bullo della Casa Bianca sembra essersi notevolmente raffreddato rispetto agli inizi e perfino il leader della Lega, Matteo Salvini, pur restando un fan del Presidente americano, non nasconde qualche ondeggiamento visto che, di fronte agli attacchi di Elon Musk alla Nato, non ha potuto evitare di respingerli. Forse nemmeno Trump pensava di poter provocare tanti autogol in così pochi giorni.

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