“Non si può ammettere il dominio di una sola potenza nel campo delle armi nucleari perché altrimenti si sbilancia l’intero sistema della sicurezza internazionale e perdono senso tutti gli sforzi di disarmo degli ultimi decenni”. Questa la risposta del presidente della Commissione Esteri della Duma Leonid Slutzky citato da Interfax, alle parole del presidente Usa Donald Trump, che ha annunciato l’aumento dell’arsenale nucleare per fare degli Stati Uniti il “top of the pack”, la più potente di tutte le nazioni che hanno l’atomica.
L’inquilino della Casa Bianca, che sembra sottovalutare il fatto che in politica ogni azione e ogni parola devono essere bilanciate e ragionate, probabilmente non aveva pensato alle reazioni che avrebbero avuto le altre Nazioni di fronte a questa corsa al riarmo nucleare. Secondo lui, gli Usa sarebbero attualmente indietro rispetto alle proprie capacità. Inoltre, Mosca avrebbe violato il trattato sul controllo delle armi dispiegando il missile Cruise, mentre i test effettuati dalla Corea del Nord lo avrebbero fatto “arrabbiare.
“Se Washington procederà nel suo obiettivo di supremazia nella sfera nucleare, il mondo tornerà alla guerra fredda, con il rischio di una catastrofe globale”, ha avvertito Slutzky. La tensione tra Stati Uniti e Russia torna dunque a salire dopo i “buoni auspici” pronosticati al momento dell’insediamento di Trump.