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Trump colpevole per il caso Stormy Daniels, ma niente carcere né multe: è il primo presidente Usa condannato per un reato

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Donald Trump diventa ufficialmente il primo e unico presidente della storia degli Stati Uniti d’America ad essere stato condannato per un reato, ma non andrà in carcere e non dovrà pagare nemmeno una multa.

Il giudice dello Stato di New York Juan M. Merchan che aveva in carico il processo sui pagamenti illeciti all’attrice di film porno Stormy Daniel ha infatti deciso di formulare una sentenza di “rilascio incondizionato”. Ciò significa che Trump è stato riconosciuto colpevole, ma non subirà sanzioni. L’unica conseguenza? La sua fedina penale non sarà più pulita. I suoi avvocati hanno già annunciato ricorso.

Trump ha definito il caso che lo vede condannato “una caccia alle streghe politica“. “Sono innocente, è stata una caccia alle streghe politica per danneggiare la mia reputazione”, ha detto il presidente eletto in videocollegamento. “Questo caso è stata una brutta esperienza ed un fallimento del sistema giudiziario di New York”, ha aggiunto. 

La condanna di Trump e il riassunto delle puntate precedenti

Il tycoon era accusato di aver pagato 130.000 dollari a Stormy Daniel in cambio del silenzio sulla loro relazione.  Lo scorso maggio era stato giudicato colpevole di 34 capi di accusa da parte di una giuria popolare.

Nei giorni precedenti alla sentenza, i legali di Trump hanno cercato in tutti i modi di bloccare la sentenza. Prima rivolgendosi alla corte d’appello di New York, che ha respinto la richiesta di stop, poi chiamando in causa anche la Corte suprema, di stampo marcatamente repubblicano, che ha però respinto anche l’ultimo tentativo di Trump di ritardare la condanna. Secondo gli avvocati del tycoon, infatti, una condanna a 10 giorni dal suo insediamento, in programma per il 20 gennaio, avrebbe minacciato la sicurezza nazionale. Il giudice di New York che sta seguendo il caso aveva però già escluso qualsiasi tipo di pena detentiva (Trump non sarebbe comunque finito in carcere, in parole povere) e dunque la Corte Suprema, con 5 voti a favore e 4 contrari, ha stabilito che la condanna non avrebbe ostacolato l’insediamento del presidente eletto.

Sul suo social Truth, prima della sentenza di oggi, Trump aveva commentato: “Apprezzo il tempo e lo sforzo della Corte suprema nel cercare di rimediare alla grande ingiustizia che mi è stata fatta: per il bene e la santità della presidenza, farò appello contro questo caso e sono fiducioso che la giustizia prevarrà. I patetici e morenti resti di questa caccia alla streghe contro di me non ci distrarranno”, ha assicurato il presidente eletto.

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