“Non posso dire di esser contento”. Così Donald Trump ha espresso il suo disappunto per il compromesso al Congresso sul bilancio che federale. Ma il presidente, che non ha ancora firmato l’accordo con i democratici, ha offerto comunque ai mercati l’occasione per festeggiare: se a fine mese, ha detto, le trattative con la Cina sui dazi saranno a buon punto, non si procederà all’introduzione dei dazi in modo da lasciare altro tempo alla trattativa che entrerà nel vivo domani con l’incontro tra il vicepremier Liu He ed il segretario al Tesoro Steven Mnuchin.
L’apertura di Trump ha messo le ali ai listini, consolidando la spinta al rialzo su tutti i mercati. Il ritorno della propensione al rischio coincide con il rimbalzo dell’euro, in ripresa sul dollaro dopo otto giorni di ribasso. C’è gloria anche per il Btp, in attesa dell’asta di oggi dei titoli a medio termine.
TOKYO GUIDA IL RALLY DELL’ASIA
Ad inizio giornata il clima sui mercati è orientato al bello:
- Galoppa il Toro sui listini asiatici, che oscillano sui massimi da quattro mesi. Guida la corsa Tokyo: l’indice Nikkei avanza dell’1,5% davanti ad Hong Kong +1% ed al Kospi coreano +0,6%. Sale anche l’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen +0,8%.
- Il dollaro si apprezza sullo yen giapponese ma perde terreno sullo yuan cinese e sulle principali valute dell’Asia. La rupia indiana si rafforza per il settimo giorno consecutivo.
CORRE WALL STREET. AL TOP C’E’ AMAZON
- Wall Street ha vissuto ieri la miglior seduta dell’anno: Dow Jones +1,49%, S&P 500 +1,29%, Nasdaq + 1,46%.
- In evidenza i titoli più legati all’export da Boeing a Caterpillar, ma la performance più brillante è stata di Amazon +3%: Wal-Mart ha annunciato la fine dell’alleanza con il gigante della logistica Devi. E’ fallito il tentativo di far concorrenza al servizio di consegna a domicilio messo a punto dalla società di Jeff Bezos.
L’ARABIA TAGLIA, PETROLIO IN RIPRESA
Si risveglia anche il petrolio. Il Brent è scambiato stamattina a 63 dollari il barile, in rialzo dell’1%, ieri ha chiuso con un guadagno dell’1,5%. A favorire il rialzo è stata l’intervista sul Financial Times al ministro dell’Energia Khalid Al-Falih: Riad, ha dichiarato, taglierà la sua produzione più di quanto richiesto dall’accordo tra i membri OPEC+, scendendo a 9,8 milioni di barili al giorno a partire dal mese prossimo.
In denaro i titoli energetici a Piazza Affari. Eni +1%: la società, è tra le cinque che hanno ricevuto una licenza per attività esplorative in Egitto. Saipem +2%, Tenaris +2%.
PIAZZA AFFARI ANCORA MAGLIA ROSA
La prospettiva di un happy end sui dazi e sul braccio di ferro sul bilancio Usa ha messo le ali ieri ai listini europei. Dopo otto giorni di rialzo l’euro ha recuperato posizioni sul dollaro a quota 1,333.
- Milano +1,12% a quota 19.805 punti ha superato allo sprint Francoforte +1,11% confermandosi così la maglia rosa dell’Eurozona.
- Segno più anche per Parigi +1,08% e Madrid +0,82%. Stona solo Londra -0,03% paralizzata nelle secche della Brexit.
Theresa May, parlando ai Comuni, ha detto di aver “bisogno di tempo” per modificare l’accordo con l’Unione europea per la Brexit. Sotto la pressione della maggioranza dei Tories, la premier ha respinto la proposta laburista di mantenere il Regno Unito all’interno dell’unione doganale. Corbyn ha parlato di “ricatto”.
CONTE FA FLOP A STRASBURGO
Ancora più movimentata l’atmosfera a Strasburgo per l’intervento del premier italiano Giuseppe Conte, contestato come “burattino” al Parlamento europeo: il suo invito a cambiare le regole di risoluzione delle crisi bancarie, a partire dal bail-in, è caduto nel vuoto.
SCHIZZA LA DOMANDA PER I BOT. OGGI TOCCA AI BTP
- I Btp hanno proseguito il rimbalzo sull’onda dell’ottima accoglienza dell’asta dei BOT a 12 mesi. Il Tesoro ha collocato 6,5 miliardi di euro di titoli con rendimento 0,181%. A fine gennaio, prima del taglio delle stime di crescita del Pil da parte della commissione UE, il rendimento era sceso sul secondario a 0,06%. Alta la richiesta del mercato: la domanda è salito a 1,65 volte da 1,54 volte del mese scorso.
- Automaticamente si sono rafforzati sul secondario i prezzi dei Btp: rendimento decennale a 2,85%, da 2,89% di ieri. Spread in discesa a 271 punti base, da 276 di ieri. Progressi analoghi anche sulle altre scadenze temporali da 2 a 30 anni.
- L’attesa del mercato si sposta ora sull’appuntamento di oggi, cioè l’emissione tra 3,5 e 4,5 miliardi di Btp a 3 e 7 anni. Scontato il successo, anche perché l’importo offerto è contenuto: una domanda superiore a 1,5 volte sarebbe però un buon segnale.
- Anche gli altri Paesi ”periferici” della zona euro stanno sfruttando al massimo l’atteggiamento positivo dei mercati. a, quest’oggi la Spagna ha collocato un totale di titoli a sei e dodici mesi per 4,25 miliardi, a tassi in lieve risalita rispetto all’offerta precedente, con una domanda migliore sui sei mesi e peggiore sui dodici.
PIRELLI E STM CAVALCANO IL TORO
A Piazza Affari è andato in scena un rialzo corale: hanno chiuso in rialzo 35 blue chips su 40.
A guidare la corsa Pirelli +6,12%, a ruota del boom di Michelin +7%: il produttore francese di pneumatici ha detto che prevede un incremento dell’utile operativo nel 2019.
In ascesa il resto dell’automotive: Ferrari +1,5%, Brembo +2,9%. Fa eccezione Fiat Chrysler -0,2% (-14% dall’annuncio dei conti).
JUVENTUS PREPARA UN BOND DA 150 MILIONI
Ancora su Juventus +2,4%. Il consiglio d’amministrazione ha deliberato sulla possibile emissione entro il 30 giugno di bond non convertibili fino a 200 milioni di euro, range indicato 100-200 milioni di euro in una o più con un collocamento riservato a investitori qualificati. La finestra temporale si chiude a giugno.
Altro cavallo di razza del listino: Stmicroelectronics +5.4%. Da inizio anno il titolo guadagna il 20%.
La prospettiva di una possibile multa dell’antitrust brasiliano per 96 milioni di euro ha penalizzato Prysmian -1,07%.
GUCCI FA BELLA KERING. BRILLA MONCLER
Da segnalare l’inversione di tendenza del lusso. La seduta si era aperta con il tonfo a Parigi di Kering, la capogruppo di Gucci che, per il timore di cattive sorprese legate alle proteste dei gilet jaunes che hanno paralizzato le boutique francesi, ha aperto in ribasso del 4%. Ma le tensioni sono presto rientrate: l’ammiraglia del gruppo Pinault ha chiuso a +2% (+33% nell’ultimo anno) grazie soprattutto all’exploit della maison fiorentina (+33,2% i ricavi).
In forte rialzo a Piazza Affari Moncler +2,7%. Ferragamo +3%.