Pace, tasse, energia, invasione illegale, sogno americano e confini, con la “più grande deportazione della storia Usa”. Le “parole d’ordine” con cui Donald Trump scandisce il lungo intervento finale alla convention Gop di Milwaukee, dopo aver accettato la nomination per correre nuovamente per la Casa Bianca, trasformano la notte in una consacrazione che ha il suo momento clou quando la platea, galvanizzata, intona il coro “Fight, fight, fight”, le stesse parole pronunciate sabato scorso dal tycoon subito dopo l’attentato subito. Nell’immagine iconica scattata dai fotografi spicca l’ex first lady Melania, in tailleur rosso, alle sue spalle.
Trump non usa i soliti toni agguerriti (“non dobbiamo demonizzare il dissenso e il nemico”, dice ad esempio), tranne in rarissimi momenti, ma ripete più e più volte alcuni concetti: primo fra tutti, quello della difesa dei confini dall’invasione dei migranti illegali e promette che sarà terminato il muro con il Messico. Ma è sulla grandezza dell’America, che va riportata al suo splendore perso con l’amministrazione Biden (che cita per nome un’unica volta), che insiste l’ex presidente Usa. “Fra pochi mesi ci sarà una vittoria incredibile”, premette prima di ufficializzare la sua corsa. Non si sottrae al ricordo dell’attentato subìto e ringrazia Dio, perché è solo per mano sua se è ancora vivo.
Trump e le parole chiave del suo discorso finale
Poi seguono le parole chiave, nel lungo intervento di un’ora e mezza suggellato da una pioggia di 100 mila palloncini rossi, bianchi e blu, i colori della bandiera americana, sulle note di Nessun dorma dalla Turandot di Puccini (con il finale “Vincerò, vincerò”):
- Presidente di tutti: “Sarò il presidente di tutti”, un evergreen tipico di chi è stato appena eletto, “non solo di metà America, assicura”.
- Democrazia: “Sono qui per salvare la democrazia americana, non ci piegheremo e non ci spezzeremo”.
- Sogno americano: “Faremo di nuovo dell’America una grande nazione, io riporterò in auge il sogno americano”.
- Pace: “Ripristineremo la pace in America e nel mondo, porremo fine a ogni crisi internazionale. Posso bloccare le guerre con un colpo di telefono”.
- Immigrazione: “Stop a quella illegale, chiuderemo i confini. Faremo la più grande deportazione della storia e sarà terminato il muro con il Messico, bloccheremo l’invasione”.
- Energia: “Alla sciocchezza green, domineremo con la nostra energia. Dazi al 100 per 100 sulle auto straniere, tutto sarà prodotto solo negli Usa”.
- Tasse: Trump torna a promettere “il taglio delle tasse, e sgravi fiscali enormi”.
In tutto ciò, Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky hanno in programma per oggi una telefonata, secondo la Cnn che ha citato fonti informate. Si tratterebbe della loro prima conversazione da quando l’ex presidente ha lasciato la Casa Bianca.
Biden pronto a ritirarsi
Intanto, il presidente Usa Joe Biden sembra essere sempre più vicino al ritiro. Nancy Pelosi ha detto ai democratici della Camera di essere convinta che Biden “potrebbe convincersi presto a lasciare”. Anche i mega donatori democratici sono convinti che Biden sia vicino al ritiro. Per il Financial Times, diversi miliardari di Wall Street e Hollywood hanno minacciato di interrompere i finanziamenti e hanno mandato il messaggio ai leader del partito. Secondo un nuovo sondaggio, Trump ha aumentato il suo vantaggio su Biden dopo l’attacco: avrebbe il 52% delle preferenze contro il 47%. Cambia poco nel caso di un confronto contro la vicepresidente Kamala Harris, al 48%, contro il 51% dell’ex presidente.