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Truffe online: universitari più colpiti per scarsa cultura finanziaria

La maggior parte degli universitari ha poca dimistichezza con le tematiche finanziarie e per questo sono più esposti alla truffe online – È quanto emerge dall’Osservatorio sull’Educazione finanziaria in collaborazione con UniCredit

Truffe online: universitari più colpiti per scarsa cultura finanziaria

Si affacciano all’età adulta e ancora impreparati e più esposti alle truffe online. Si tratta dei “nativi digitali”, i ventenni di oggi, che proprio per essere cresciuti con internet dovrebbero essere più preparati ed invece risultano essere quelle più penalizzati. È quanto emerso da un’indagine dell’Osservatorio sull’Educazione finanziaria, realizzato da Skuola.net in collaborazione con UniCredit, con il supporto di EbiCo, spin-off accademico dell’Università di Firenze.

Su un campione di circa 2.500 giovani under30, attualmente iscritti all’università, la maggior parte ammette e dimostra di avere poca familiarità con le tematiche finanziarie e circa la metà confessa di aver subito truffe online. Solo il 40% possiede un conto corrente personale, a cui va aggiunto un 17% che utilizza strumenti meno impegnativi (come libretti, Wallet digitali o carte prepagate), e la metà sceglie la stessa banca dei genitori mentre il 55% è ancora a loro carico.

Se partiamo dalla financial literacy è risultato che oltre 6 su 10 non sa calcolare un ipotetico rendimento delle somme depositate in banca; circa 4 su 10 non sanno valutare il “peso” degli interessi su un finanziamento ed oltre 7 su 10 si perdono nella trasformazione del tasso d’interesse in somme reali.

Ancora peggio se si passa al capitolo delle truffe online. Solamente il 38% dichiara di saper riconoscere le frodi più diffuse e il 54% di conoscerle solo in parte. In più, circa 6 su 10 non sanno che il “phishing” si realizza tramite messaggi di posta elettronica, e ancora meno che il “vishing” utilizza una chiamata per colpire o, ancora, che lo “smishing” sfrutta gli SMS.

Dati preoccupanti che però svelano alcune informazioni. La prima è che i giovani italiani , crescendo, non riescono a colmare l’enorme deficit di conoscenze finanziarie certificato dal Rapporto Ocse Pisa, che fotografa la situazione dei ragazzi di 15 anni: l’Italia consegue un punteggio medio di 476 punti, nettamente inferiore a quello medio dell’area Ocse (505), con circa 1 studente su 5 non possiede le competenze minime necessarie per compiere decisioni finanziarie consapevoli e responsabili. La seconda, invece, che la loro familiarità con internet induce i ragazzi ad avere un’eccessiva fiducia nel mezzo. Finché si tratta di usa il web per il divertimento non crea problemi, ma le truffe sono sempre in agguato.

A mancare è soprattutto l’indipendenza economica o nelle scelte. Tesi avvalorata non solo dai risultati ottenuti, ma anche dalla necessità di avere un punto di riferimento più strutturato in caso di problemi. Questo comporta spesso all’apertura del contro tradizionale o misto per oltre 6 persone su 10.

Tutto questo si traduce in un attaccamento al contante che persiste ancora in una generazione che dovrebbe essere più lanciata in questo senso. Così, nonostante molti abbiano un conto corrente, circa il 36% degli universitari utilizza per le spese quotidiane contanti. Tale scarsa dimestichezza con la moneta virtuale non li fa ragionare in prospettiva o comunque a lungo raggio. Nella maggior parte dei casi, chi risparmia lo fa per obiettivi a breve termine (automobili, vacanze e tecnologia) e non di lungo (casa, formazione, ecc.). Quasi ignorate le pensioni integrative (34%) e assicurazioni personali (38%).

L’approccio dei giovani al mondo bancario e più in generale al risparmio sono un tema di grande interesse per UniCredit come ha sottolineato Remo Taricani, Co-CEO Commercial Banking Italy del Gruppo bancario.

“I risultati della Survey che presentiamo oggi ci mostrano che 1 “nativo digitale” su 2 ha ancora però carenze sul fronte della “financial literacy” ed è troppo esposto alle truffe online – ha aggiunto Taricani -. Proprio in quest’ottica è nato il nostro programma Save4Young, in collaborazione con un partner di prestigio nel settore come Skuola.net. L’iniziativa è parte della nostra Banking Academy che da più di 10 anni si occupa di educazione bancaria e finanziaria e lavora e lavorerà proprio sull’education finanziaria dedicata ai giovani, perché la nostra idea di un futuro sostenibile deve guardare principalmente a loro”.

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