Sono 325 stranieri non più residenti in Italia e 410 italiani residenti all’estero i pensionati, scovati dalla Guardia di Finanza, che hanno indebitamente percepito l’assegno sociale. Ogni mese incassavano i 450 euro mensili che l’Inps versa agli anziani sopra i 65 anni in difficoltà, agli stranieri stabilmente residenti in Italia e agli italiani in possesso dei requisiti. L’indagine consta di due filoni, entrambi portati avanti dalla Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie della Guardia di Finanza, di cui uno relativo agli stranieri non più in Italia e l’altro agli italiani che vivono e lavorano all’estero. In tutto, la truffa è costata allo Stato italiano 4,5 milioni di euro, 2 milioni per quanto riguarda la frode dei primi e 2,5 milioni per quella dei secondi.
I 325 stranieri indagati hanno continuato a ricevere il versamento in conto corrente dell’Inps di 450€ pur non essendo più residenti in Italia, oppure senza aver comunicato l’assenza dal suolo italiano per oltre 30 giorni, così come prevederebbe la legge. Per quanto riguarda i 410 italiani iscritti all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero, questi riscuotevano l’assegno assistenziale indebitamente tramite persone delegate. La frode è stata scoperta grazie a un’indaginepartita dall’analisi dei dati relativi ai beneficiari dell’importo messo a disposizione dell’Inps.
Rispetto alla frode degli stranieri, la maggiore quota degli assegni indebitamente percepiti appartiene a Lombardia, Lazio, Campania, Toscana, Emilia Romagna e Liguria. Nello specifico, per la Lombardia il danno erariale è pari a 677.247 euro mentre il Lazio è di poco staccato con una frode di 663.578 euro. Infine, gli italiani residenti all’estero che hanno truffato l’Inps provengono principalmente da Calabria, la Sicilia, il Lazio, la Campania e l’Abruzzo.