Tom Orlik, chief economist di Bloomberg in Asia, ha calcolato che in questo momento i Paesi guidati da governi populisti rappresentano il 41% del Pil mondiale, grosso modo dieci volte la percentuale di dieci anni fa. In questa cornice va interpretata la crescente conflittualità sul fronte dei dazi alimentata da Donald Trump, così come le turbolenze in arrivo sull’Eurozona, in attesa del vertice di fine mese.
Le Borse peraltro danno l’impressione di aver già metabolizzato quest’atmosfera. Anzi, il Toro avanza grazie ai buoni dati Usa e alla nuova spinta della tecnologia, testimoniata dal nuovo record storico del Nasdaq, +0,76% a 7.606 punti davanti al Dow Jones (+0,72%) e all’indice S&P500 (+0,45%).
MIROSOFT, APPLE E AMAZON, TRIS DI RECORD
La spinta più consistente arriva da alcuni Big. Microsoft ha annunciato l’acquisto di GitHub, una comunità di programmatori di codici pagata 7,5 miliardi di dollari. Record anche per Apple, mentre è in pieno svolgimento la conferenza degli sviluppatori delle app della Mela, ormai lanciata nell’Intelligenza Artificiale. Ai massimi anche Amazon, al sesto giorno consecutivo di record.
Intanto, la curva dei rendimenti delle obbligazioni statunitensi, sempre più schiacciata, ha raggiunto un livello mai visto dal 2007. Lo spread tra il decennale ed il biennale, è sceso a 42 punti base. Alla fine del 2006 la curva si era invertita, oggi c’è il timore che il fenomeno si possa ripetere.
LO YEN DEBOLE SOSTIENE TOKYO
Le Borse dell’Asia oscillano stamane poco sopra la parità, incapaci di mantenere il passo di listini Usa. Il Nikkei di Tokyo è in rialzo dello 0,1%, mentre lo yen si indebolisce su dollaro a 109,9.
Hong Kong guadagna lo 0,1%, l’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen lo 0,5%. La Borsa della Corea del Sud è in calo dello 0,1%.
Il petrolio tipo Brent tratta stamattina a 75,5 dollari il barile, in rialzo dello 0,2%, dal -2% di ieri. Con l’avvicinarsi del vertice Opec di fine giugno a Vienna, sale la tensione sui mercati del greggio: l’ETF OIL VIX, un indicatore della volatilità, è in prossimità dei massimi degli ultimi 4 mesi.
Deboli ieri i petroliferi a Milano. Eni arretra dello 0,93%, peggio Saipem (-2,72%) e Tenaris (-2,09%) alle prese con i dazi imposti al Messico.
MILANO UNICA BORSA EUROPEA IN ROSSO
In Europa solo l’Italia ha chiuso in rosso la prima seduta della settimana, alla vigilia della fiducia del governo Conte. Ma l’allentamento della crisi politica in Italia, ha ridato fiato alle scommesse su una normalizzazione della politica monetaria della Bce. I dati Pmi di venerdì sono rimasti in linea con il dato flash, ma quello italiano è ai minimi da 18 mesi.
L’euro è risalito a 1,1680 sul dollaro. Stamattina è trattato sulle piazze asiatiche a 1,169 su dollaro, da 1,170 di ieri.
Oggi l’attenzione sarà concentrata sulla fiducia al governo Conte. In Europa usciranno i dati Pmi servizi.
AVANZA MADRID, PARIGI: LO STATO ESCE DA AIR FRANCE
Milano, dopo una mattinata con il segno più, ha virato in rosso a fine seduta, con una perdita dello 0,45%, un pelo sopra i 22 mila punti (22.010). È stata la performance peggiore dell’Eurozona.
Prosegue invece il recupero di Madrid (+1,19%), dopo il ribaltone politico che ha segnato la fine del Governo Rajoy e l’avvio di quello guidato dl socialista Sanchez.
In rialzo anche Parigi (+0,19%), trainato dalla notizia che Accor valuta l’acquisto del 14,3% di Air France (+5,47) controllato dalla Stato.
Francoforte +0,4%. Giovedì la multinazionale chimica e farmaceutica Bayer concluderà l’acquisizione di Monsanto, avviata nel 2016. L’operazione, tra le più importanti della storia, è stata portata a termine per 62,5 miliardi.
In terreno positivo anche Londra, sopra di mezzo punto percentuale.
Grandi manovre in vista del vertice Ue di fine mese. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha proposto ieri un budget interno alla zona euro per investimenti negli stati membri più deboli, con lo scopo di migliorare lo stile di vita delle persone in questi paesi e rafforzare la convergenza tra i paesi che utilizzano la moneta unica.
BCE, A MAGGIO MENO ACQUISTI SULL’ITALIA. NON C’È COMPLOTTO
Esplode intanto la polemica sugli acquisti di bond europei da parte della Bce. A maggio gli acquisti di titoli di stato italiani hanno totalizzato quota 3,609 miliardi, in ribasso rispetto ai 3,9 miliardi del mese precedente. La percentuale del Qe rivolta all’Italia è scesa al 15% dal 17%, contro il 28% di acquisti di Bund. Il dato ha scatenato le proteste della nuova maggioranza di governo italiana ma Francoforte ha replicato che “non vi sono stati aggiustamenti nel ritmo o nella composizione degli acquisti del programma di acquisto di titoli di Stato”.
La riduzione temporanea degli acquisti di Btp (così come quella dei titoli di Francia, Austria e Belgio) sarebbe da collegare ad un precedente calo degli acquisti di Bund. Lo conferma Guntram Wolff del Bruegel Institute:”I numeri riflettono solo la necessità di bilanciare il quadro dopo mesi di ipercomprato di Btp italiani”.
IL RE DEI BOND PAGA LA CRISI ITALIANA
Intanto la crisi italiana è costata cara a Bill Gross, soprannominato il “re dei bond”, che aveva scommesso sulla solidità dei titoli del Bel Paese. Il 29 maggio il suo fondo specializzato, Janus Henderson Global Unconstrained Bond Fund, ha perso oltre il 3%, peggior performance giornaliera di sempre. La colpa principale è da imputare alla caduta dei Btp italiani come ha spiegato Gross a Bloomberg. Il suo fondo aveva puntato su una progressiva riduzione dello spread tra Treasury Usa e Bund tedeschi, ma la corsa ai beni rifugio (come i titoli di Stato tedeschi), scattata in seguito alla crisi politica italiana ha fatto bruscamente allargare lo spread tra Usa e Germania, provocando le forti perdite. Gross, però, non cambia strategia: la riduzione dello spread tra titoli Usa e quelli tedeschi, secondo lui, è solo questione di tempo.
CONTINUA IL RECUPERO DEI BTP. SPREAD A 216
I Btp hanno chiuso ieri in deciso rialzo: lo spread, sceso nel coro della seduta sotto quota 210, si è attestato in chiusura a 216 punti base. Il tasso del decennale è sceso a 2,57% da 2,74% dell’ultima chiusura.
Seppur in calo, resta ancora su livelli molto elevati il differenziale di rendimento tra Btp e il Bono spagnolo a 125 punti base (dai 129 di venerdì).
BANCHE SOTTO TIRO. UNICREDIT SI SPEGNE L’EFFETTO SOCGEN
La debolezza delle banche e di alcune blue chips, Fiat Chrysler in testa ha fatto scivolare Piazza Affari in rosso, in controtendenza rispetto agli altri mercati europei.
Ad innescare le vendite nel pomeriggio è stata la notizia del calo degli acquisti di titoli di stato italiani a maggio da parte della Bce.
L’indice dei bancari ha chiuso in calo dello 0,86%, frutto della debolezza evidente delle ex Popolari: Banco Bpm e Bper Banca, entrambe -2,9%, Ubi Banca-3,16%. Ha retto Intesa (-0,02%). Si è spenta la fiammata al rialzo su Unicredit (-0,83%), in rialzo fino al 3% in mattinata sulla scia delle rinnovate indiscrezioni su un merger con SocGen.
FIAT CHRYSLER DI NUOVO MAGLIA NERA
L’avvicinarsi della fine dell’era Marchionne pesa sulle quotazioni di Fiat Chrysler (-3,63%) che ha continuato a pagare prese di profitto dopo che sono state deluse, in occasione dell’Investor day, l’attesa di novità sul polo del lusso, indicazioni sulle alleanze e novità sulla successione. In generale, comunque, il nuovo piano è stato apprezzato dagli analisti.
Il calo di Fca ha trascinato al ribasso gli altri titoli della galassia Agnelli: Exor -2,48%, Ferrari -0,35% e Cnh Industrial -1,01%.
ITALGAS AL TOP. ENEL, COLPO GROSSO IN BRASILE
Giornata positiva per le utility, favorite dal calo dei rendimenti sul mercato del debito. Italgas (+2,8%) è stato il miglior titolo del FTSEMib, in attesa del Capital Markets Day della prossima settimana.
È salita anche Enel (+1,3%). Ieri sera il gruppo elettrico è diventato il leader della distribuzione di energia in Brasile acquistando in asta alla Borsa di San Paulo il 73 per cento della statale elettrica Eletropaulo per 5,552 miliardi di reais (circa 1,388 miliardi di euro). Enel si è inoltre impegnata a realizzare un aumento di capitale in Eletropaulo di almeno 1,5 miliardi di reais.
NUOVE PROMOZIONI PER MONCLER E STM
Moncler +1,37% dopo che Ubs ha alzato il target price sul titolo a 39 euro da 30.
Prysmian (+0,7%) ha annunciato che chiuderà la fusione con General Cable in anticipo sui tempi indicati.
Stmicroelectronics (-0,2%) è stata inserita da Société Générale nella Premium List.
PIQUADRO FA SHOPPING DA RICHEMONT, ELICA FA CASSA IN INDIA
Sale Piquadro (+3,9%): la società ha acquisito Lancel, un marchio di borse da Richemont.
Elica (+1,1%) ha ceduto a Whirlpool of India Limited un terzo della controllata indiana per 13,4 milioni di euro.