Italgas ha chiuso il terzo trimestre 2021 con ricavi in crescita del 2,8%, a 1.005 miliardi di euro e un utile netto in salita del +10,5% a quota 273,6 milioni di euro. In rialzo anche l’utile operativo (Ebit) a 430, 6 milioni di euro (+7,3%), mentre l’Ebitda ammonta a 749 milioni di euro (+4,9% rispetto al 30 settembre 2020).
La società guidata da Paolo Gallo fa sapere che nei primi nove mesi dell’anno, gli investimenti tecnici salgono a 612,6 milioni (+10,3%). Infine, la posizione finanziaria netta al 30 settembre 2021 si è attestata a 5.055,4 milioni di euro (4.736,5 milioni di euro al 31 dicembre 2020).
“Il diciannovesimo trimestre di crescita consecutiva per Italgas dal ritorno in Borsa è la migliore dimostrazione di una società che ha proseguito nel suo percorso di sviluppo e trasformazione, avviato nel 2017, anche durante la più grave emergenza sanitaria che il mondo abbia conosciuto in epoca recente – ha commentato Paolo Gallo, Amministratore delegato del gruppo -. Pur in un contesto macroeconomico e finanziario caratterizzato da una perdurante volatilità, abbiamo superato quota 610 milioni di euro di investimenti, per mantenere l’obiettivo del 2022: fare di Italgas la prima utility al mondo con un network completamente digitalizzato”.
A Piazza Affari il titolo Italgas, dopo aver aperto in rialzo dell’0,85%, cede lo 0,35%, a 5,680 euro.
Una crescita sicuramente favorita dalle turbolenze sui mercati dell’energia degli ultimi mesi. A trainare il caro dei prezzi: l’aumento dei prezzi delle materie prime conseguenza della ripresa economica a livello mondiale, le ridotte forniture di gas (specie dalla Russia), ma soprattutto la crescita dei prezzi dei permessi di emissioni di CO2, noti come Emission Trading Scheme (ETS).
Sebbene i prezzi dell’energia e del gas siano saliti alle stelle in tutto il mondo, aziende come il gruppo spagnolo Iberdrola, leader mondiale dell’energia eolica, non ne hanno beneficiato perché hanno bloccato in anticipo i prezzi per i clienti. La società spagnola ha comunicato un calo del 10% dell’utile netto a 2,41 miliardi nel terzo trimestre. Il fatturato si è attestato a 28 miliardi (in calo rispetto al 2020) e l’Ebitda a 8,16 miliardi (+ 10,7%).
L’indebitamento finanziario si attesta a 37,2 miliardi, in calo di 664 milioni rispetto a settembre 2020 grazie alla compensazione dell’emissione di obbligazioni ibride. Infine, gli investimenti hanno raggiunto il record di oltre 7 miliardi (di cui 409 milioni di investimenti inorganici), riguardando principalmente il business delle Rinnovabili (44%), con oltre 7mila MW già in costruzione, e delle Reti (45%).