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Trimestrale Eni: il calo dei prezzi lima l’utile. Descalzi conferma guidance, buyback e crescita dividendo 2023

Imagoeconomica

Eni ha pubblicato i dati della trimestrale, approvati dal consiglio d’amministrazione giovedì. Il primo trimestre 2023 si chiude con un utile ante imposte adjusted pari a 5 miliardi di euro. Il dato evidenzia una riduzione del 5% rispetto al primo trimestre 2022 (-5%) e risente della significativa contrazione dei prezzi delle materie prime energetiche (petrolio -20%; gas naturale -42%). L’utile netto adjusted di competenza degli azionisti Eni è stato di 2,9 miliardi, in calo dell’11% rispetto al primo trimestre 2022 per effetto delle minori quotazioni degli idrocarburi e dell’imposta sui profitti del settore energetico in UK, attenuati dal robusto andamento industriale dei business Eni, spiega il comunicato del gruppo.

Trimestrale Eni, Descalzi: “Eccellenti risultati, confermate le previsioni e crescita dividendo 2023”

“Eni ha conseguito eccellenti risultati operativi e finanziari nonostante l’indebolimento dello scenario, grazie alla solidità del settore E&P che evidenzia il recupero della produzione d’idrocarburi, e al risultato di assoluto rilievo del settore Gas/LNG“, ha commentato l’AD Claudio Descalzi. “Considerato anche il contributo delle bioraffinerie e della rete commerciale e la continua crescita del settore Plenitude & Power, il Gruppo ha realizzato 4,6 miliardi di utile operativo adjusted e 2,9 miliardi di profitti netti“.

“Nel trimestre il flusso di cassa rettificato prima dell’assorbimento di circolante è stato di 5,3 miliardi, ampiamente superiore al fabbisogno per gli investimenti organici pari a 2,2 miliardi e al pagamento dei dividendi”, ha aggiunto. Punto fermo della nostra azione è la disciplina finanziaria, condizione imprescindibile per affrontare allo stesso tempo le sfide del mercato dell’energia e creare valore per i nostri azionisti. Sulla base di tali risultati, confermiamo le previsioni 2023, e grazie alla solida posizione finanziaria e alle nostre flessibilità operative, siamo nella posizione di poter confermare alla prossima Assemblea annuale degli azionisti di maggio il piano già annunciato di incremento del dividendo 2023 a 0,94 euro per azione e l’avvio del programma di buy-back da 2,2 miliardi di euro”.

Descalzi ha fatto il punto anche sull’avanzamento della strategia di Eni con la nuova configurazione in satelliti e sul piano industriale. “Sustainable Mobility è diventata operativa integrando l’attività in crescita della bioraffinazione e la estesa rete di vendita dei prodotti; la crescita nei biocarburanti sarà potenziata grazie all’accordo relativo alla bioraffineria di St. Bernard in Louisiana, il cui avvio è programmato a breve. Plenitude ha incrementato la capacità rinnovabile a 2,3 GW e sta procedendo come pianificato per raggiungere l’obiettivo annuo di oltre 3 GW, mentre Versalis ha appena finalizzato un accordo strategico per l’acquisizione del 100% di Novamont, leader nel settore della chimica verde”. Eni, infine, ha definito un accordo di vasta portata con la società di Stato libica NOC per lo sviluppo delle Strutture A&E e rafforzato la posizione in Algeria attraverso l’acquisizione degli asset di Bp.

L’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2023 è pari a 7,8 miliardi; il leverage di gruppo a 0,14, rispetto allo 0,13 al 31 dicembre 2022.

Trimestrale Eni: l’andamento delle divisioni

Il settore E&P (Exploration and Production) ha conseguito l’EBIT adjusted di 2,8 miliardi di euro, principalmente influenzato dai minori prezzi di realizzo e dal deconsolidamento delle attività angolane. Su base proforma, includendo il contributo di Azule, l’EBIT adjusted del settore E&P si ridetermina in 2,93 miliardi di euro, in riduzione del 33% rispetto al primo trimestre 2022.

Il settore GGP (Global Gas & LNG Portfolio) ha conseguito l’EBIT adjusted di 1,37 miliardi di euro, in aumento del 47% rispetto al primo trimestre 2022, grazie alle azioni di ottimizzazione e di trading.

l settore Plenitude & Power ha conseguito solidi risultati con un EBIT adjusted di 0,19 miliardi di euro (invariato rispetto al periodo di confronto) sostenuti dalla crescita della capacità rinnovabile e della produzione di energia rinnovabile e dalle ottimizzazioni nel business della generazione da gas. Plenitude ha conseguito l’EBITDA adjusted di 0,23 miliardi di euro nonostante sfavorevoli condizioni di mercato.

Eni Sustainable Mobility, operativa dal 1° gennaio 2023, ha conseguito l’EBIT adjusted di 0,14 miliardi di euro, in aumento di 0,07 miliardi di euro rispetto al primo trimestre 2022 riesposto per considerare la nuova articolazione del settore operativo.

Le previsioni di Eni per il 2023

Per E&P, in quanto a produzione di idrocarburi è confermata la guidance di 1,63-1,67 milioni di boe/g per il 2023 allo scenario Eni di 85 $/barile. Nel secondo trimestre 2023 la produzione è prevista a 1,6 milioni di boe/g, a seguito delle manutenzioni programmate concentrate principalmente nel trimestre. Inoltre, è confermato l’obiettivo esplorativo di 700 milioni di boe di nuove risorse.

Per GGP cresce la previsione di EBIT adjusted a 2-2,2 miliardi per l’anno, rispetto alla previsione iniziale di 1,7-2,2 miliardi di euro.

Per Plenitude & Power, l’EBITDA adjusted di Plenitude è confermato superiore a 0,7 miliardi di euro. 

Ultimo aggiornamento alle 9:24 di venerdì 28 aprile 2023

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