“Il Tricolore evoca l’orgoglio delle virtù civiche proprie al sentirsi italiani, esprime al mondo i valori della nostra comunità, della nostra Patria. A esso ci rivolgiamo con rispetto e l’emozione di un popolo che si raccoglie e riconosce intorno a esso. Viva il Tricolore, viva la Repubblica”. Con queste parole, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto celebrare il 228esimo anniversario della proclamazione del Primo Tricolore d’Italia, sottolineando l’importanza di questa bandiera che da più di due secoli rappresenta l’unione e l’identità del nostro Paese. “Bandiera che i Costituenti vollero come simbolo della Repubblica”, ha sottolineato il Capo dello Stato.
Mattarella ha poi aggiunto: “La bandiera è testimone che, di generazione in generazione, riassume la nostra identità di popolo, nel processo storico che ha portato al raggiungimento dello Stato unitario e, con la Liberazione, ai valori di libertà e democrazia, di pace e cooperazione, che sono il patrimonio irrinunciabile della nostra società, scolpiti nella nostra Carta Costituzionale”.
Tricolore: come è nata la bandiera italiana
Ma perché proprio oggi? La giornata del 7 gennaio segna l’anniversario dell’adozione ufficiale del Tricolore, avvenuta nel lontano 1797, quando la Repubblica Cispadana, uno dei primi Stati napoleonici, lo scelse come proprio simbolo. Da allora, la bandiera è diventata il simbolo della nostra unità e del cammino verso la costruzione della nostra nazione. Per celebrare questa ricorrenza, nel 1996 è stata istituita la festa, in occasione del bicentenario della bandiera, attraverso la legge n. 671.
E oggi, in tutta Italia, e in particolare a Reggio Emilia, città che ha visto nascere il Tricolore, ci sono numerose celebrazioni per onorare questo simbolo che ancora oggi rappresenta i valori di libertà, democrazia e unità nazionale.
