La missione principale della Bce resta quella di vigilare sull’inflazione. E’ il messaggio che Jean-Claude Trichet, alla vigilia dell’addio dalla poltrona di numero uno della banca centrale dopo otto anni, ha inteso lasciare in eredità a Mario Draghi. E così sono andate deluse le attese di un calo del tasso di sconto. Sembra, riferisce il Financial Times, che la decisione del Direttorio sia stata presa a maggioranza. Alla fine, più che la preoccupazione per l’aumento dei prezzi rilevato a settembre, ha pesato una considerazione politica: un cambiamento di rotta troppo repentino rispetto all’aumento deciso a luglio, avrebbe dato la sensazione di un atteggiamento erratico ed insicuro da parte della banca centrale. In questo modo, però, si condanna la banca ad un probabile immobilismo fino all’inverno. Sembra difficile, salvo circostanze davvero eccezionali, che Mario Draghi voglia inaugurare la sua gestione con un taglio del costo del denaro, pena i siluri in arrivo dai falchi che in Europa non mancano di sicuro.
Il Consiglio Direttivo della Bce ha preso comunque decisioni di grande rilievo strategico, le uniche concrete in attesa che il sospirato Fondo Salva Stati possa disporre della potenza di fuoco promessa a luglio: operazioni di finanziamento “a rubinetto” fino al 10 luglio prossimo; due finanziamenti a lungo termine (a 12 e 13 mesi) a dicembr; , operazioni a sette giorni a tasso fisso almeno fino a luglio 2012. Inoltre, l’acquisto di covered bond a partire da novembre per 40 miliardi di euro sul primario e , ancor più importante, sul secondario, tanto per evitare pericolosi “colli di bottiglia” sul mercato. Le Borse, deluse, attenuano i rialzi. Ma senza drammi: a Milano l’indice sale dello 0,8%, Francoforte segue a +0,6%. Meglio Parigi +1,3% e Londra +1,8% galvanizzata dagli stimoli promessi da Mervyn King, governatore della Boe.
Ma, al di là di queste misure, Trichet ha lanciato segnali politici chiari. A Berlino, dove oggi si è tenuta la riunione del Direttivo, il presidente della Bce ha confermatoche il track record della banca centrale in materia di lotta al carovita è migliore di quello della Bundesbank. Un buon modo per replicare a chi nella Repubblica Federale aveva attaccato il presidente per la decisione di correre in soccorso di Bonos e Btp già ad agosto. Ma Trichet ha anche ribadito che non spetta alla Bce sostituirsi ai governi o tantomeno partecipare al Fondo, mescolando le proprie riserve con quelle versate dagli Stati. La banca centrale, a differenza di quanto è avvenuto alla Fed, difende così la propria indipendenza. Ma, al pari di quanto detto da Ben Bernanke davanti al Congresso Usa, Trichet tiene a far sapere che “non possiamo sostituirci ai governi. Abbiamo preso le nostre responsabilità in tempi difficili”. Il rischio di recessione, insomma, incombe. “La crescita dell’area euro – riconosce – sarà molto, ma molto moderata”. Ma sarebbe inutile combattere la recessione con le sole armi dell’espansione monetaria. 2Gli Stati – ha aggiunto – hanno la possibilità di finanziare da soli il Fondo Salva Stati”.
Il numero uno uscente dell’Eurotower ha tuttavia messo in guardia sul rischio inflazione, che “è elevata e rimarrà sopra il 2% nei prossimi mesi”. E sottolineato che i rischi sulla crescita sono al ribasso.