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Trichet avverte che la crisi è peggiorata e le Borse d’Europa vanno in rosso: alle 12 Milano -1,4%

Mercati in tensione dopo la sortita pessimistica del presidente della Bce – Calano i rendimenti dei Bot a tre mesi – Continua la marcia di Unicredit (+3,4% a metà giornata) – Bpm: battaglia aperta – Fiat in frenata

Trichet avverte che la crisi è peggiorata e le Borse d’Europa vanno in rosso: alle 12 Milano -1,4%

TRICHET GELA I MERCATI. MILANO –1,43%
CALANO I RENDIMENTI DEI BOT A 12 MESI

“La crisi, che ora è sistemica, nelle ultime tre settimane è peggiorata e le istituzioni devono agire rapidamente, senza ulteriori ritardi che altrimenti aggraveranno la situazione”: lo ha detto oggi Jean Claude Trichet, presidente della Bce, in un’audizione al Parlamento Ue. Parole che hanno gelato l’euforia delle Borse dopo il lunedì ruggente: l’indice Ftse Mib perde l’1,43% a 15.868 punti. Londra è in calo dello 0,65%, Parigi dello 0,9%, Francoforte dello 0,7% e Madrid dell’1,05%. Trichet ha affermato stamattina che “nell’ultimo mese, lo stress sovrano è passato dalle economie più piccole a quelle di alcuni dei Paesi più grandi dell’Unione Europea”. Da notare che il presidente uscente della Bce parlava in quanto presidente dello European Systemic Risk Board. L’euro è scambiato a 1,361 contro il dollaro, pressoché invariato rispetto alla chiusura di ieri sera.

Oggi la Slovacchia vota il via libera al potenziamento del fondo Efsf, è l’ultimo dei Paesi della zona euro a pronunciarsi: il premier Iveta Radicova ha detto che chiederà il voto di fiducia. Se il Parlamento non dovesse ratificare la riforma del fondo, si aprirebbe una crisi di governo ma il via libera al provvedimento non dovrebbe essere in pericolo perché i partiti di opposizione dovrebbero appoggiarlo. Il petrolio è in calo: Wti a 84,7 dollari al barile (-0,8%) e Brent a 108,1 dollari (-0,7%). Esito positivo per l’asta Bot con un deciso calo dei rendimenti dei titoli a un anno: nell’asta odierna il Tesoro ha collocato titoli a 74 giorni e a un anno per complessivi 9,5 miliardi offrendo interessi più bassi. Per la tranche a 1 anno (da 7 miliardi) il tasso medio è sceso al 3,570% dal 4,153% dell’emissione di settembre. Per la tranche a 74 giorni il tasso è pari a 1,735%. L’euribor a tre mesi è stato fissato a 1,570% da 1,567% di ieri.

CONTINUA LA MARCIA DI UNICREDIT +3,4%
GOLDMAN SACHS PUNISCE TELECOM ITALIA

Prosegue il movimento positivo di Unicredit, in rialzo del 2,49% dopo il balzo del 12% di ieri. Il titolo riprende la soglia di 1 euro, abbandonata lo scorso 18 agosto. Fra le banche, positive anche Banco Popolare +1,8%, Monte Paschi +0,8%. Ubi+2,23%. Intesa perde il 21,52%. Telecom Italia perde il 3%. Goldman Sachs ha tagliato stamattina il giudizio a sell da neutral ed ha inserito il titolo nella lista delle società europee da vendere. Stesso trattamento, da neutral a sell, per le Telecom Italia risparmio: il titolo perde l’1,3%. Nel report si legge che il declassamento è motivato dalle aspettative di una contrazione del Pil in Italia nel 2012, dal precario posizionamento strategico di Telecom Italia nell’arena del mercato e dall’esiguo spazio per il taglio costi. Telecom Italia ha alle spalle sei sedute consecutive al rialzo con un guadagno complessivo del 9%.

In calo anche Stm che perde il 2,9%. Ieri il titolo del primo produttore europeo ha guadagnato il 5,7% e dall’inizio di ottobre il rialzo è del 12%. Dietro il ribasso di oggi c’è il sell sparato da Citigroup, il broker americano ha portato il target price a 4,8 euro . Gli analisti di Rbs hanno invece avvertito che Stm presenterà il 24 ottobre dati del trimestre deboli. Infine Exane Bnp Paribas, ha ribadito la sua visione cauta sull’intera filiera industriale dei semiconduttori: per il broker francese, nella seconda parte dell’anno ci sarà un progressivo deterioramento dello scenario.

BATTAGLIA BPM: ARPE SCENDE IN CAMPO
INDUSTRIA IN FRENATA. FIAT SOTTO -1,82%

Banca Popolare di Milano scende dello 0,74% dopo la notizia che Matteo Arpe è di nuovo seriamente in lizza per assumere la gestione della banca. Al banchiere si è rivolto Marcello Messori, l’economista presidente di Assogestioni, primo candidato della lista presentata dai sindacati Fabi e Fiba–Cisl, e gli ha chiesto la disponibilità a partecipare al futuro consiglio di gestione: Arpe, accettando l’invito di Messori (che fa parte del cda di Sator) ha voluto precisare che né lui né le società che a lui fanno capo (il fondo Sator) hanno comprato azioni della Bpm.

L’appuntamento clou è l’assemblea del 22 ottobre che dovrà nominare il nuovo consiglio di sorveglianza, sempre che nel frattempo Banca d’Italia approvi il nuovo statuto che introduce la governante duale. Dopodiché sarà il consiglio di sorveglianza a nominare i cinque manager del consiglio di gestione a cui spetterà la guida operativa della banca. Nei prossimi giorni la lista Fabi/Fiba terrà degli incontri con i dipendenti-soci della Bpm, la componente dell’azionariato che ha in mano le sorti dell’assemblea, per presentare il proprio progetto di rilancio dell’istituto, e a questi incontri parteciperà probabilmente anche Matteo Arpe. Messori ha preso anche una dura posizione contro l’Associazione Amici della Bpm, che è finita sotto i riflettori per il ruolo che avrebbe avuto nella gestione delle promozioni dei dipendenti. Scendono le compagnie assicurative: Generali -1,5%, Fondiaria Sai -2,3%. Ritracciano Eni -1,21%, Enel -2,67% e Fiat -1,82% dopo i rialzi dei giorni scorsi. Fiat Industrial è in calo del 3,04%. Tra le note positive citiamo i titoli del comparto delle energie alternative: Terni Energia +4,2%, Kinexia +3,3%, Falck Renewables +1,3%

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