Piazza Affari sopra la parità, pallido rosso per le altre borse europee. Ecco la fotografia dei listini a fine mattinata, in attesa dell’esito del nuovo vertice di governo sulla legge di bilancio italiana. Milano segna un progresso dello 0,4% attorno a quota 21.950 punti. Francoforte cede lo 0,1%, come Parigi. Sale Londra (+0,3%) a fronte del nuovo ribasso della sterlina, sui rinnovati toni in vista di un possibile “hard Brexit”. Il cambio euro/sterlina è salito stamane al massimo da metà novembre a 0,89835
A favorire il mercato italiano è il recupero del debito. Il Btp si allontana ulteriormente dai livelli di allerta, intorno al 3% di rendimento oltrepassato la scorsa settimana. Il decennale tratta a quota 2,85%. Lo spread scende a 242 punti sull’onda delle dichiarazioni del ministro Giovanni Tria.
Il governo italiano vede un peggioramento della crescita e del deficit rispetto alle stime del Def della scorsa primavera, ma non mette in discussione il percorso di riduzione del debito pubblico. Lo dice il ministro dell’Economia Giovanni Tria nell’intervista al Sole 24Ore. Secondo Tria, la crescita scende all’1,2% quest’anno (da 1,5%) e all’1,0-1,1% nel 2019 (da 1,4%), mentre l’indebitamento tendenziale, ovvero a legislazione vigente, è già 1,2% nel 2019 contro lo 0,8% indicato nel Def.
Soffre in Piazza Affari Bper Banca (-5,4%), finita in asta di volatilità. È il titolo peggiore del listino, dopo aver chiuso il secondo trimestre con un utile operativo in calo del 23% anno su anno a 358 milioni di euro. I ricavi totali, anche per effetto della discesa del margine di interesse dell’1%, si attestano a 509 milioni di euro. In forte aumento i costi operativi: +12% a 358 milioni di euro. Common Equity Tier 1 in lieve calo rispetto a marzo, a 11,6%.
Unicredit +0,3%: Société Générale abbassa il target price a 16,6 euro, all’indomani della presentazione dei dati del trimestre.
Carige invariata limita i danni dopo che Moody’s ha tagliato il rating.
Monte Paschi (+0,01%) indifferente alle parole del ministro dell’Economia, Giovanni Tria, sul ritorno del controllo al mercato.
Debole Pirelli (-0,3%), ieri il titolo migliore del listino in attesa dei conti. La società ha chiuso il secondo trimestre con ricavi in calo del 2% anno su anno a 1,31 miliardi di euro, poco sotto le aspettative. Utile operativo rettificato in crescita del 10% a 232 milioni di euro, meglio del previsto. Il produttore di pneumatici ha rivisto alcuni obiettivi dell’esercizio in corso, confermato quello relativo all’utile operativo.
Spunti positivi per Ferrari, Atlantia e Salvatore Ferragamo.
Fuori dal paniere principale si mette in luce Salini Impregilo (+4,7%). La società ha annunciato ieri sera di aver avviato la fase finale dell’asta su una parte delle sue attività nel Nord America. Le offerte per la divisione Plant/Paving della controllata Lane, sono più alte della cifra sborsata da Salini a fine 2015 per rilevare tutta Lane.
Zucchi +18,5% vola dopo aver annunciato, a mercato chiuso, una modifica dell’accordo di ristrutturazione del debito.
Gabetti (+10,13%) al galoppo dopo l’uscita dalla black list della Consob.