Sugli aerei si può stare gomito a gomito, purché muniti di mascherina, mentre sui treni bisogna rispettare la distanza di sicurezza di almeno un metro. Ma solo se parliamo di treni ad alta velocità Italo o FS, perché invece sui convogli locali ogni Regione fa come vuole. Lo stesso vale anche per autobus e pullman: è il bello del federalismo all’italiana. Il risultato finale però è un gran caos nel momento peggiore, ad agosto, quando gli spostamenti per le vacanze estive raggiungono la massima intensità. Vediamo di fare un po’ di chiarezza sulla situazione generale.
TRENI AD ALTA VELOCITÀ
Iniziamo dai treni ad alta velocità. Alla luce di un decreto del 14 luglio, Italo e Trenitalia avevano stabilito di tornare dal 50 al 100% della capienza a partire dal primo agosto, e dal 31 luglio avevano iniziato a vendere i biglietti di tutti i posti disponibili. Poi però è arrivata un’ordinanza del ministero della Salute che ha imposto la marcia indietro: per ridurre il rischio di contagi da coronavirus, i treni devono continuare a viaggiare mezzi vuoti.
A quel punto però molte persone si sono ritrovate con un biglietto inutilizzabile. Domenica Italo ha cancellato 8 treni, lasciando a terra circa 8mila passeggeri. Trenitalia ha scritto un’email ai clienti, dopo di che ha telefonato a tutti per proporre alternative o la restituzione del denaro. Sono stati anche organizzati dei bus sostitutivi, specialmente sulle rotte più turistiche.
È bene chiarire che non c’è alcun pericolo di vedersi recapitare un voucher: sia con Italo che con Trenitalia, se il posto a bordo con distanziamento non è disponibile, i clienti possono scegliere di partire con un altro treno fra quelli proposti dalla compagnia, oppure farsi restituire il prezzo del biglietto.
TRENI LOCALI
La situazione è diversa sui treni regionali e in generale su tutto il trasporto pubblico locale. In questi casi, a decidere sono le Regioni, che nelle ultime settimane hanno in molti casi riportato la capienza dei treni al 100%. L’unico obbligo per chi viaggia su questi convogli è usare la mascherina: la distanza di sicurezza, invece, non è garantita.
Secondo molti esperti si tratta di una scelta rischiosa, perciò il ministero dei Trasporti ha chiesto un parere in merito al Comitato tecnico scientifico, il cui responso arriverà nei prossimi giorni.
Le Regioni hanno dalla loro anche un decreto del 16 maggio che le autorizza ad adottare misure di sicurezza sui luoghi pubblici più o meno restrittive di quelle nazionali a seconda della loro situazione sanitaria. Non è affatto da escludere, comunque, che il governo possa chiedere ad alcune amministrazioni di essere più prudenti. Il parere del Cts sarà decisivo.
AEREI
Per quanto riguarda gli aerei, in base alle linee guida dettate dall’Easa, l’Agenzia europea per la sicurezza aerea, la distanza di sicurezza non è più obbligatoria ormai dal primo luglio. Per volare, dunque, basta salire sull’aereo con una temperatura corporea inferiore a 37,5 gradi (la misurazione viene effettuata con i termoscanner) e indossare la mascherina, che va cambiata ogni 4 ore. Solo i bambini sotto i 6 anni possono evitare di portarla.
Gli esperti spiegano che sugli aerei, diversamente da quanto avviene nei treni, i sistemi di circolazione filtrano l’aria circa 20-30 volte l’ora, permettendo un ricambio totale ogni 2-3 minuti.