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Tremonti: non ottimista sul Pil, ma la Ue non sta meglio

Secondo il ministro dell’Economia, “la vera preoccupazione sono i numeri con cui si chiude quest’anno e si apre il prossimo” – Nella lettera a Bruxelles, la prima proposta è per un uso “coordinato e definito dei fondi europei”.

Tremonti: non ottimista sul Pil, ma la Ue non sta meglio

“Non voglio sembrare ottimista, ma non esiste un problema di differenziale di crescita con i Paesi europei”. Un Giulio Tremonti non particolarmente allarmato quello che stamane ha parlato di Italia e Europa dal palco del convegno Acri, organizzato per la Giornata mondiale del risparmio. “Il Pil nel 2010 – ha continuato il ministro dell’Economia – è stato dell’1,5%, uguale a Francia e maggiore dell’Inghilterra, non è fantastico, ma è 1,5%. Vediamo con che numeri si chiude l’anno e con quali entriamo nel prossimo, questa è la preoccupazione”.

Allargando lo sguardo fino a Bruxelles, dove stasera si terrà un vertice decisivo dei leader Ue, Tremonti ha rivelato che il Partito popolare europeo si discute “con grande intensità” sulla possibile stesura di un nuovo trattato europeo. Tuttavia, “adesso abbiamo questo trattato” e “dobbiamo fare ogni cosa sulla base di questo accordo”.

Venendo alla lettera inviata ogi dal governo italiano all’Europa, il ministro ha ricordato che “la prima delle proposte è l’uso coordinato e definito dei fondi europei: l’Italia è al terzo posto, dopo vengono solo Romania e Bulgaria, e questo è inaccettabile. La strategia di sviluppo va fatta sul Sud come priorità. L’idea di usare meglio questi fondi per il Sud è fondamentale”.

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