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Tregua Italia-Ue, sì alla Brexit della May, disgelo Usa-Cina

Firstonline

Aria di accordo con Bruxelles per la manovra italiana. A Londra la premier May evita la sfiducia e così il naufragio della Brexit. Crescono così i regali per il Toro sotto l’albero di Natale. Oggi, giorno di Santa Lucia, anche i due pesi massimi dell’economia globale, sono in vena di bontà. Anzi, di buoni affari.

Sono ripartiti ieri gli acquisti di soia Usa da parte di Pechino. Nelle ultime 24 ore sono stati stipulati contratti per circa 2 milioni di tonnellate, all’incirca quel che il Paese asiatico acquistava ogni mese nella prima parte dell’anno, prima dello scatenarsi della guerra commerciale. Intanto, scrive il Wall Street Journal, la Cina si appresta a rivedere i termini del piano di sviluppo “China 2025” per consentire la partecipazione agli investimenti delle società straniere, comprese quelle Usa.

TRUMP DÀ UNA MANO A HUAWEI

Le Borse asiatiche reagiscono al rialzo. L’indice Nikkei di Tokyo guadagna l’1,1%. Le Borse della Cina (Hong Kong +1,3%, Shanghai +1,6%). Altrove in Asia, Seul +0,7%, Mumbai +0,6%. Lo yuan si apprezza per il terzo giorno consecutivo a 6,87 su dollaro.

In rialzo ieri i mercati Usa, che apprezzano Trump in versione colomba: il presidente si è proposto come mediatore per risolvere i guai di Huawei con la giustizia Usa.

Sale il Dow Jones (+0,64%), S&P 500 +0,54%. Il Nasdaq avanza dello 0,95%.

POCO MOSSO IL PETROLIO, SALE L’ORO

Si è fermata la corsa all’acquisto delle obbligazioni, il rendimento del Treasury Note è tornato sopra quota 2,90%.

Il petrolio Brent è poco mosso a 60,4 dollari il barile: il dato sulle scorte di greggio degli Stati Uniti non ha influenzato le quotazioni. Ieri Eni +1,3%. Saipem +0,4%.

L’oro tiene le posizioni, stamattina è a 1.245 dollari l’oncia, all’incirca sui massimi da giugno 2018. Dicembre è un mese favorevole per l’oro: anche perché in vista della fine dell’anno, i cinesi benestanti comprano oro fisico.

DEFICIT/PIL AL 2,04 NELLA MANOVRA ITALIANA

Restano quota 100 ed il reddito di cittadinanza, ma nella manovra presentata dal premier Conte a Bruxelles il rapporto deficit/Pil scende al 2,04% da 2,4% grazie a maggiori dismissioni immobiliari (2,9 miliardi), nuove misure di spending review e minori spese per 3,6 miliardi sui due provvedimenti più cari ai partiti della maggioranza. Ecco, in sintesi, la proposta italiana alla Commissione che ha parlato di “buoni progressi” nella trattativa per evitare la procedura di infrazione contro l’Italia.

I cambiamenti sembrano modesti, ma sufficienti a sbloccare lo stallo, complici le difficoltà della Francia, costretta a rivedere la sua Finanziaria per tentare di fermare la protesta. Le Borse annusano così aria di chiusura delle ostilità tra la Commissione Europea ed il governo italiano.

OFFENSIVA DI ELLIOT A PARIGI SU PERNOD

Piazza Affari avanza dell’1,91% a quota 18.946.

Ben intonata anche a Parigi, +2,15%, una delle piazze migliori. Il fondo Elliott ha messo nel mirino Pernod Ricard (+5,91%), chiedendo una robusta revisione della governance.

Francoforte sale dell‘1,38%: Deutsche Bank (+6,1%) e Commerzbank (+6,02%) avanzano sull’onda delle indiscrezioni di stampa secondo le quali il governo tedesco ha in corso colloqui ad alto livello per facilitare una fusione tra i due istituti.

Sale Madrid (+1,39%) anche se Inditex, il colosso del retail, ha lasciato sul terreno il 4,88% dopo i conti: Il gigante del fast fashion ha chiuso il bilancio a nove mesi il 31 ottobre con utili pari a 2,44 miliardi di euro, in aumento del 4% rispetto all’analogo periodo del 2017 ma, seppur di poco, non ha centrato il target (2,46 miliardi).

MAY LA SPUNTA MA ANNUNCIA L’ADDIO

Si apprezza Londra (+1,09%), sulla scommessa, vinta in serata, che Theresa May avrebbe superato la prova parlamentare di sfiducia. Ma la Premier, che ha ottenuto la fiducia di 200 parlamentari contro 117 no, ha dovuto annunciare che non ricandiderà a premier nel 2022. Si è subito risollevata la sterlina +1% sul dollaro. Stamattina tratta a 0,793 su dollaro.

In questa cornice si tiene oggi il direttorio della Bce che sancirà la fine del programma di acquisti del Qe che in quattro anni ha comportato l’acquisto di titoli per 2.600 miliardi di euro. Mario Draghi dovrebbe annunciare anche una revisione delle stime di Pil e inflazione. Nel corso della conferenza stampa, dovrebbero essere anche fornite indicazioni sulle strategie di investimento dei profitti arrivati con il QE e sulla data d’avvio del possibile rialzo dei tassi nel 2020.

BTP SOTTO IL 3%, SPREAD VERSO 270

Giornata all’insegna dell’entusiasmo anche per i titoli del debito italiano: i rendimenti e lo spread sono scesi nel pomeriggio sui livelli più bassi da fine settembre. In particolare:

Rispetto ai 289 punti base di ieri sera, lo spread tra decennali Btp e Bund ha chiuso a 274 dopo un tuffo fino a 271,8 centesimi, minimo dal primo ottobre.

Il rendimento del decennale dicembre 2028 è scivolato sotto il 3% prima di chiudere a 3,008%. Il Btp a 30 anni tratta al 3,60% (-7 punti).

Particolarmente brillante la performance del due anni, il cui rendimento si riporta sui minimi da addirittura metà luglio dopo aver infranto il supporto chiave di 0,52%.

UTILITY SHOW ANCHE A PIAZZA AFFARI: ENEL +2,5%

È stata, non solo a Piazza Affari, la giornata delle utility: l’indice EuroStoxx Utility si muove in rialzo del 2,2% e segna i massimi da agosto a 285 punti. Il ritorno di interesse per il settore è dovuto all’’attenuazione delle pressioni rialziste sui tassi di interesse che favorisce i settori meno esposti ai cicli e in grado di riconoscere elevati rendimenti in termini di dividendo ai propri azionisti. Da inizio anno la performance è positiva di un punto. Solo Lusso (+5%) e Tlc (+2,8%) hanno saputo fare meglio.

Brilla Enel +2,5%. La società ha avviato la costruzione di un grande parco eolico in Messico. Italgas è in rialzo del 2%. Snam +1%.

PRYSMIAN (+5%) CONCEDE IL BIS

La miglior blue chip, per il secondo giorno di fila, è stata Prysmian (+5%). Atlantia +1,5%. Tim +1%. Cassa Depositi e Prestiti intende rafforzare la sua presenza nel capitale, lo riporta La Stampa.

IN VOLO LE POSTE E BANCA GENERALI

Nel gestito avanzano le società che hanno in pancia i maggiori stock di titoli di Stato: Poste italiane +4%. Banca Generali +4% Anche le banche si rafforzano grazie alla discesa dello spread:

Unicredit +2,4%. Intesa Sanpaolo +4%. Bper Banca +1%, è uno dei soggetti interessati a rilevare Unipol Banca da Unipol, lo ha detto ieri Carlo Cimbri, l’a.d. di Unipol. Il piano industriale 2019-21 del gruppo con sede a Modena, dovrebbe prevedere anche il riassetto di Banco di Sardegna, con lo scambio del 49% detenuto dalla Fondazione sarda con una quota diretta nella banca emiliana. La fondazione salirebbe quindi dal 3% attuale al 10-15%. Ubi Banca +0,7%. Morgan Stanley abbassa il giudizio a Underweight, da Equalweight.

Generali +0,77%. Il consiglio di Amministrazione di Generali ha deliberato a maggioranza che sottoporrà alla prossima assemblea la proposta di abrogazione del vincolo del limite di età di 70anni spianando la strada alla conferma di Gabriele Galateri.

PRECIPITA FERRAGAMO

Tra le note negative Salvatore Ferragamo, in calo del 7,3%. Dopo l’annuncio dell’addio del Cfo Ugo Giorcelli dall’11 gennaio, il broker Kepler Cheuvreux ha tagliato il giudizio a ‘reduce’ e il target price a 18,5 euro. Giudizio negativo anche da Deutsche Bank, che rivede il prezzo obiettivo da 24,8 euro a 23.

FILA, FALCK E DIGITAL BROS FANNO BOOM

Fuori dal paniere principale non mancano rialzi e ribassi fuori dal normale:

Fila +6%, dopo che si è concluso il periodo di negoziazione dei diritti d’opzione per l’aumento di capitale. Equita Sim è l’ultimo broker ad essersi espresso sul titolo con un Buy a 18,3 euro.

Falck Renewables +10% nel giorno dell’incontro con analisti e investitori. Il movimento è da collegare alla presentazione dei risultati preliminari superiori alle aspettative. I nuovi target per l’anno in corso sono i seguenti: EBITDA consolidato a 184 milioni di euro, Utile Netto di Gruppo consolidato a 34 milioni di euro, Posizione Finanziaria Netta consolidata a 555 milioni di euro.

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Digital Bros +13%.

Rimbalza Ovs (+2,95%). Dopo i primi nove mesi calano ebitda e utile netto. Anche il quarto trimestre, avverte la società, chiuderà in rosso.

CROLLA MONDO TV, NUOVO MINIMO PER SAFILO

Mondo TV -47%, sospesa dalle contrattazioni dopo aver segnato il prezzo più basso degli ultimi quattro anni e mezzo a 0,836 euro. Negli ultimi 12 mesi il titolo ha perso quasi l’80%. Le novità negative sul bilancio 2018 hanno scatenato le vendite.

Ancora in ribasso Safilo (-5,90%) che segna il nuovo minimo storico a 0,78 euro. Il titolo ha perso il 75% del valore negli ultimi 12 mesi.

Categories: Finanza e Mercati