Nel corso dello scorso anno sono cresciute le vendite all’estero di trattori e macchine per la viticultura Made in Italy, tra cui irroratrici, nebulizzatrici, motozappatrici, cimatrici e trattori di piccole dimensioni e bassa potenza. Ciò ha interessato soprattutto i partner Ue, che contano oltre il 70% dell’export. Nel dettaglio, la Francia ha rilevato un aumento degli ordini nel 2021 di oltre il +36% per un fatturato di 144 milioni di euro, confermandosi il primo mercato a livello mondiale per i trattori italiani con potenza da 37Kw a 75 Kw, seguita da Germania (+24%), Spagna (+55%) e Austria (+49%). Tra i mercati di destinazione maggiormente in crescita si rileva la Slovenia (+111%), che raddoppia gli ordini, mentre al di fuori dell’Europa si confermano gli ottimi numeri di Sudafrica (+46%), Cile (+84%) e Israele (+63%).
Un’altra ottima notizia per l’export arriva dalle calzature. Secondo i dati pubblicati dal Centro Studi di Confindustria Moda per Assocalzaturifici, è stata rilevata nei primi tre mesi di quest’anno una crescita sia delle vendite estere pari al +21,4% sia dei consumi interni (+20,6%). Per il comparto, il 2021 si è chiuso con un fatturato totale in aumento del +18,7% a 12,7 miliardi di euro, tuttavia ancora al di sotto del -11% in confronto ai 14,3 mld del 2019, e una produzione nazionale di 148,8 milioni di paia (+13,8%). Il consolidamento del recupero avviato è, tuttavia, offuscato da nubi all’orizzonte. Gli effetti del conflitto russo-ucraino, l’impennata dei costi energetici e la mancata attenuazione dei listini delle materie prime frenano la ripresa. Particolarmente colpiti i distretti calzaturieri tradizionalmente esposti all’est Europa, che hanno registrato l’annullamento delle spedizioni di merce in consegna e degli ordinativi in portafoglio: a marzo i flussi verso la Russia hanno subìto una contrazione del -51% in valore, del -95% quelli verso l’Ucraina.
Le esportazioni hanno registrato complessivamente una crescita del +11,7% in quantità e del +21,4% in valore sui primi 3 mesi 2021 (+8,7% i prezzi medi). Sono state esportate 58,7 milioni di paia, per 3 miliardi di euro. In recupero i mercati Ue (+9% in volume e +18% in valore, con +22% in valore per la Francia, legato alle forniture alle griffe, +16% in Germania, +20% in Spagna e +37% nei Paesi Bassi). Numeri ancor più positivi per i mercati extra-Ue (+18% in quantità e +25% in valore), tra cui spiccano: +70% in valore negli Usa (già superato il livello pre-Covid), Corea del Sud (+16%, sia in valore che in paia), Cina (+28% in valore).
Dal punto di vista regionale, Veneto (+10,7% in valore su gennaio-marzo 2021) e Toscana (+26,6%) si confermano al top per esportazioni (assieme coprono poco meno della metà del totale nazionale), seguite dalla Lombardia (+33%). Nell’ordine del 20% gli aumenti per Puglia (+22,3%), Emilia Romagna (+20,1%) e Marche (che segna un +19% nonostante la flessione del -35% in valore verso la Russia e del -51% verso l’Ucraina).