AUTO, BANCHE E LE UTILITIES IN PICCHIATA. TSIPRAS E KIEV AFFONDANO I LISTINI EUROPEI
Grecia, Ucraina e, seppur meno drammatica, la crisi dell’economia cinese. Sui listini azionari è piovuta una combinazione di fattori negativi che hanno provocato un lunedì amaro. Piazza Affari, scesa fino ad un minimo del 2,4% (chiude con un ribasso dell’1,90% (indice Ftse Mib a 20.366 bp). Fa peggio Madrid -2,41%. Male anche Francoforte -1,76%, la più colpita dalla crisi ucraina. Giù anche Parigi -1,15. Fa meglio Londra -0,31%. L’indice greco ha perso il 4,75%.
In Europa tutti gli indici settoriali Stoxx sono in calo, con le perdite maggiori per i comparti Automotive (-3%), Banche (-1,8%) e Utility (-2%). Nervoso il mercato dei titoli di Stato. Il bond greco a 10 anni ha visto il rendimento salire al 10,48% dal 9,94% di venerdì. Si indebolisce anche il Btp, il cui rendimento è salito all’1,65% dall’1,57% di venerdì. Intanto i capitali corrono verso il Bund tedesco, con il rendimento in calo a 0,34%, da 0,37% di venerdì. L’euro è stabile nei confronti del dollaro a 1,131 e anche nei confronti del franco svizzero a 1,04.
Sui recinti azionari paga un prezzo pesante al pessimismo il comparto auto, al solito il più sensibile agli umori della domanda. Fiat Chrysler è scesa del 2,9%, Pirelli -1,5%. I gruppi tedeschi hanno trascinato al ribasso il Dax: Volkswagen ha perso il 2,9%, Bmw -4,1%. Giornata difficile per le banche alla vigilia della stagione dei conti. Intesa è scesa del 3,2%,Unicredit -2%, Mediobanca -2,3%. In ribasso anche le banche popolari: Pop.Milano perde il 2,6% e Banco Popolare arretra del 2,8%, Ubi -2,5%. Oggi la Camera vota sulle pregiudiziali poste dalle opposizioni sull’esame della riforma. Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha parlato sabato della necessità di varare un “bad bank” in Italia sostenuta dallo Stato, in grado alleggerire il peso delle sofferenze dai bilanci delle banche. La notizia ha aiutato il MontePaschi: in chiusura il titolo segna un calo limitato a -0,3%. A Parigi BnpParibas ha perso il 2,9% dopo che JP Morgan ha declassato il titolo a Underweight da Neutral tagliando il target price a 48 euro da 58 euro.
Si dimezzano nel pomeriggio le perdite di Telecom Italia -1,3%. Male le utilities: Enel -2,5%, condizionata dalla prospettiva del collocamento sul mercato di una quota del 5-6% da parte del Tesoro. Forte calo per A2A -3,1% dopo la notizia che nella seconda metà di gennaio i Comuni di Milano e Brescia hanno venduto l’1,5% del capitale. Le due amministrazioni hanno ancora un 3% circa da vendere.
Enel Green Power perde l’1,8%, Snam -3%. Male anche Atlantia -2,6%. Correggono Finmeccanica -2,3% e StM -2%. Il petrolio sale nel terzo giorno consecutivo di rialzo: Brent a 58 dollari al barile (+1,3%), Wti a 53,5 dollari (+3,5%). Frena Eni -0,7% mentre continua il rilancio di Saipem che ha guadagnato il 2,2%. Tenaris +2,8%. Il petrolio sale nel terzo giorno consecutivo di rialzo: Brent a 58 dollari al barile (+1,3%), Wti a 53,5 dollari (+3,5%). Giù, infine, il lusso: Ferragamo perde il 2,9%, Tod’s -2,6%.