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Tra rivoluzione maoista e film americani: ecco chi è Xi Jinping, il prossimo presidente della Cina

Il nome è di quelli soliti che non riusciremo mai a pronunciare nella maniera corretta. La formazione è quella della rivoluzione maoista, per la quale lavorò il padre e dalla quale si forgiò anche lui, appena 15enne. La moglie invece è una star della musica cinese, una soprano dell’esercito che per 25 anni ha condotto in tv il concerto del Capodanno.

Il prossimo presidente della Repubblica Popolare cinese, che uscirà dal Congresso in atto in questo giorni succedendo a Hu Jintao e andando a governare tra qualche mese la seconda economia mondiale, si chiama Xi Jinping (la pronuncia corretta, per chi si volesse cimentare, sarebbe: “Sci Cin-piong”, con la g finale appena accennata, anche se il New York Times sostiene sia “Sci Gin-ping”) ed è ancora sconosciuto ai più. Anche a Pechino e dintorni, figuriamoci lontano dai confini della Grande Muraglia. Di lui si sa però il suo lungo e importante background: figlio del vice-primo ministro di Mao, è cresciuto nel pieno della rivoluzione culturale (1966-1976), provando anche l’esperienza, appena adolescente, dell’esilio “educativo” nelle aride campagne dello Shaanxi, tra le più povere dell’immenso territorio cinese, dove rimane per oltre 7 anni.

L’esperienza lo tempra a tal punto da venire da lui stesso definita “formativa” (anche se in realtà tentò più di una volta la fuga), e da fare di lui da sempre un punto di riferimento della lotta contadina. Un uomo del popolo, insomma, sposato in seconde nozze con la famosissima cantante Peng Liyuan, ben più nota di lui nel gigante asiatico ma ora sparita dalla scena, come vuole la tradizione cinese delle first lady che non appaiono quasi mai in pubblico con i loro mariti.

Iscritto al Partito Comunista dal 1974, Xi Jinping ha percorso tutte le tappe, dalla gavetta ai vertici, denotando sempre il massimo rigore. In un sistema logorato da scandali e corruzione, si segnala come uno dei pochi politici cinesi integerrimi: secondo quanto dichiarato recentemente da un suo parente alla stampa, il suo peccato più grande “è stato quello di restituire in ritardo i libri in biblioteca”. Ma pur essendo il baluardo degli antichi valori della più profonda cultura comunista di Pechino e dintorni, il futuro presidente non ha tuttavia disdegnato nel corso degli anni un avvicinamento nei confronti degli Stati Uniti.

Anzi, Xi Jinping sembra proprio avere un debole per gli States: è volato oltre Oceano già sei volte nella sua vita, e sua figlia studia attualmente all’università di Harvard, sotto falso nome per motivi di sicurezza. Il primo contatto con la prima economia del mondo avviene nel 1985, in Iowa, l’ultimo invece nello scorso febbraio quando ha anche incontrato il presidente Barack Obama oltre che Joe Biden e Hillary Clinton. Dell’America Xi Jingping ha osservato e apprezzato in particolare il modo di sviluppare il turismo, ma la sua vera grande passione a stelle e strisce è per il cinema. Per i film americani, soprattutto quelli di guerra. Il suo preferito? “Salvate il soldato Ryan”.

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