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Tra Banco Bpm e Crédit Agricole prove di alleanza

Le due banche hanno firmato, secondo quanto riferisce Il Messaggero, un accordo di riservatezza in vista di un negoziato per un’eventuale fusione, nella quale il Banco rappresenterebbe il 55-60% della business combination

Tra Banco Bpm e Crédit Agricole prove di alleanza

Stanotte il segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Steven Mnuchin, ha ribadito che le posizioni sul nuovo intervento a sostegno dell’economia sono molto distanti. Un accordo con i Democratici prima delle elezioni appare poco probabile, ma il negoziato va avanti: “Ci proviamo”, ha detto dopo aver parlato al telefono con alcuni leader democratici. I mercati, già scettici, ne hanno preso atto.

Perdono colpi i listini asiatici, in linea con la chiusura di Wall Street. L’indice Dow Jones Asia è in calo delll’1%, il Nikkei di Tokyo dello 0,7% e l’Hang Seng di Hong Kong dell’1,3%.

L’INFLAZIONE FRENA ANCHE IN CINA, DEBOLI LE BANCHE USA

In lieve rialzo lo Shanghai Composite. Dagli ultimi dati macroeconomici emerge la debolezza della domanda industriale: i prezzi alla produzione sono scesi più del previsto e i prezzi al consumo hanno ulteriormente rallentato, portando l’inflazione sui livelli più bassi degli ultimi 19 mesi.

Se la Borsa non scende, è perché questa spinta deflazionistica, sempre più accentuata anche in Cina, potrebbe indurre le autorità di Pechino a essere ancora più prodighe di aiuti alle famiglie e alle imprese.

Intanto, continuano le scaramucce tra le superpotenze. Gli Usa hanno messo nella lista nera Ant, il braccio tecnologico di Alibaba, alla vigilia della quotazione a Wall Street.

Chiusura in rosso ieri per gli indici Usa: Dow Jones -0,58%, S&P-0,66%. Il Nasdaq arretra dello 0,8%. Pesano sul mercato i risultati deludenti del comparto bancario, giù del 2,4%. Bank of America perde il 5,4% dopo la trimestrale. Fa peggio Wells Fargo: -6%. In ribasso anche Amazon (-2,3%) dopo la chiusura del Prime day.

COPRIFUOCO A PARIGI. LAGARDE: BCE PREMIERÀ LE EMISSIONI VERDI

La Francia ripristina con decreto lo stato di emergenza sanitaria revocato lo scorso 10 luglio. E il Consiglio dei ministri spiega che, “vista la diffusione del Covid-19  sul territorio nazionale, il disastro sanitario mette in pericolo, per sua natura e gravità, la salute della popolazione”. È con questa drammatica premessa che i leader si accingono ad affrontare giorni caldi sul fronte della Brexit e dei tentativi di risvegliare la congiuntura.

Christine Lagarde, parlando ieri a Washington, ha detto che la Banca centrale europea riesaminerà una regola chiave che la costringe ad acquistare obbligazioni societarie in proporzione all’importo in circolazione, alla luce dell'”incapacità” del mercato di riflettere i rischi legati al cambiamento climatico. “Alla luce di quelli che chiamo difetti del mercato, c’è anche una domanda che dobbiamo porci e cioè se la neutralità di mercato sia effettivamente il principio che dovrebbe guidare i nostri acquisti di asset”, ha detto Lagarde nel corso di un evento delle Nazioni Unite.

A Danzica, intanto, il membro del board Olli Rehn ha detto: “Nel futuro la Banca centrale europea ha bisogno di un obiettivo di inflazione simmetrico in grado di reagire con lo stesso grado di efficienza a deviazioni in entrambe le direzioni. Nella situazione attuale di bassa inflazione cronica, è più importante assicurarsi che le aspettative di inflazione non siano ancorate a livelli troppo bassi. Si tratta, purtroppo, del caso odierno”.

OGGI BRUXELLES LANCIA IL PIANO VACCINI

La Commissione europea oggi presenterà la sua strategia sui vaccini, fissando l’obiettivo di vaccinare prioritariamente il 40 per cento della popolazione, il doppio del target fissato dall’Organizzazione mondiale della sanità. La priorità dovrà essere data a persone vulnerabili e personale sanitario. Finora la Commissione ha firmato tre contratti di fornitura di vaccini contro il Covid-19 con Johnson & Johnson (200 milioni di dosi, più altri 200 milioni supplementari in opzione), AstraZeneca (300 milioni più 100 milioni) e Sanofi-GSK (300 milioni).

MILANO +0,25%. SOLO MADRID FA MEGLIO

Milano è positiva: +0,25%, a 19.607 punti, il secondo miglior risultato dell’area euro, preceduto solo da Madrid (+0,62%).

Sulla parità Francoforte (+0,03%). Negative Parigi (-0,12%) e Londra (-0,58%).

FRENA LA RIPRESA TEDESCA: -5,4% IL PIL A FINE ANNO

Gli istituti di ricerca tedesca prevedono un calo dell’economia del 5,4%, in flessione rispetto al 4,2% previsto in primavera. La ripresa viene rallentata in special modo dai settori fortemente danneggiati come ristorazione, turismo e viaggi aerei. “Il ritorno alla normalità non avverrà prima della prossima estate”, ha detto Stefan Kooths, responsabile delle previsioni del Kiel institute.

I BTP MACINANO NUOVI RECORD, SPREAD SOTTO 120

I governativi italiani inanellano un’altra seduta che ha portato il tasso a 10 anni su nuovi minimi record, sotto la soglia dello 0,6%.

Alle 17,30 italiane il rendimento del decennale si è attestato a 0,61%, dopo un tuffo fino a 0,59, da 0,62% del finale di ieri.

Il differenziale di rendimento tra Italia e Germania scende a 119 punti, nonostante il forte interesse del mercato per il Bund. Il decennale è trattato stamane a -0,586%, il minimo da maggio. Berlino ha collocato ieri 897 milioni di euro di trentennali al tasso di -0,16% (da -0,07%).

MANOVRA 2021: 40 MILIARDI, 17 DAGLI AIUTI UE

La manovra 2021, che sarà sul tavolo del Consiglio dei ministri venerdì, ammonterà a circa 40 miliardi, 17 dei quali dagli aiuti Ue. Priorità al lavoro: ben 15 miliardi saranno destinati al prolungamento delle misure per l’occupazione.

ATLANTIA IN RALLY (+9,16%): SI TRATTAPER CHIUDERE ENTRO IL 19

Piazza Affari deve la performance positiva al rally di Atlantia (+9,16%), a seguito della decisione della società di avviare una trattativa in esclusiva con la cordata di investitori di cui fanno parte Macquarie, Blackstone e (forse) F2i, capeggiata da Cassa Depositi e Prestiti, che punta a rilevare l’88% di Autostrade per l’Italia. Le due parti hanno avviato la trattativa, da chiudere in tempi brevi. Se i prossimi giorni porteranno alla svolta, c’è già un cda Atlantia fissato per il 19 (il giorno dopo la conclusione del primo round) per accettare la proposta e far partire la fase due.

Tempi necessariamente ristretti, anche per spostare in avanti la data dell’assemblea Atlantia per varare la vendita all’asta e/o la scissione di Aspi. Sempre che tutto vada per il verso giusto: i nodi di sempre sono sul tappeto. A partire dal prezzo, a sua volta strettamente connesso alla manleva che Cdp chiede sui potenziali danni indiretti legati al crollo del Ponte Morandi, che potrebbe prendere la forma dello sconto sul prezzo finale (ipotesi contemplata da Atlantia) o di una riserva di patrimonio, costituita dal venditore Benetton, per garantire gli acquirenti su possibili richieste di danni in futuro.

Le parti stanno poi provando a definire un ulteriore meccanismo di aggiustamento del prezzo relativo a eventuali correzioni del nuovo piano economico finanziario di Autostrade, in attesa che si pronunci l’Autorità di regolazione dei trasporti.

CORRE IL GESTITO, L’ACCORDO CON CVC SPINGE IL CALCIO

Il rally della carta italiana mette le ali del risparmio gestito: guidano la corsa Azimut (+2,39%) e Poste Italiane (+2,11%).

Robusto rialzo di Juventus (+2,93%). Volano anche gli altri club quotati (Roma +10,59%, Lazio +6,15%), favoriti dalla decisione dei club della Serie A di entrare in trattative esclusive per quattro settimane con il consorzio formato da Cvc, Advent e Fsi per la vendita di una quota di minoranza della nuova media company che gestirà i diritti televisivi del campionato.

ACCORDO DI RISERVATEZZA TRA BPM E CREDIT AGRICOLE

Crédit Agricole e Banco Bpm hanno sottoscritto un accordo di riservatezza, finalizzato allo scambio di informazioni, in vista di un negoziato per un’eventuale fusione. Lo scrive stamani Il Messaggero. Dalle prime analisi, secondo il giornale, Banco Bpm potrebbe rappresentare il 55-60% della business combination che nascerebbe da un’offerta di scambio fra Piazza Meda e Credit Agricole Italia.

BRUSCA FRENATA PER MPS, FRENA UNICREDIT

Tra le banche, Intesa -0,97% e Unicredit -0,34%. In rosso profondo Mps (-5,46%) dopo il balzo di ieri, in scia alla possibile nomina, in primavera, dell’ex ministro Pier Carlo Padoan a presidente di Unicredit. Il Governo italiano potrebbe chiedere un rinvio di 2 anni per la privatizzazione della Banca (dalla scadenza di dicembre 2021).

MEDIOBANCA, ANCHE GLASS LEWIS STA CON NAGEL

I soci di Mediobanca, fra le tre liste presentate per il rinnovo del board dell’istituto, dovrebbero scegliere quella presentata dal consiglio di amministrazione uscente. A scriverlo, in un report, il proxy advisor Glass Lewis, in linea con quanto già dichiarato da Iss. “Alla luce delle incertezze e delle sfide che Mediobanca deve affrontare, riteniamo che gli azionisti non affiliati sarebbero serviti meglio supportando la lista del cda uscente”, spiega la società, ricordando che ci saranno comunque due posti per i consiglieri di minoranza.

Avanzano i petroliferi: Tenaris +2,67%, Saipem + 1,58%, Eni +0,18%. Recupera Saras (+5,57%). Da segnalare tra le mid cap Webuild (+7,03%): perde ancora terreno Autogrill (-3,34%).

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