Anche Toyota, proprio quella Toyota, madre della Prius la storica ibrida arrivata sul mercato nel 1997, proprio lei ha deciso di fare un passo indietro sul percorso delle auto elettriche: ha deciso che rinvierà la costruzione di una fabbrica di batterie agli ioni di litio nella prefettura di Fukuoka perchè ha valutato che la domanda di veicoli elettrici a livello globale è troppo scarsa. Lo hanno anticipato stamane i giornali giapponesi che citano una fonte dell’azienda a conoscenza del dossier. Koji Sato, presidente della casa automobilistica, dovrebbe recarsi presto a Fukuoka per informare i funzionari del governo della prefettura della decisione.
Ma non è solo una questione di domanda inferiore alle aspettative: alla base della decisione c’è anche l’aumento dei budget per l’impianto, dovuto all’impennata dei costi dei materiali e della manodopera. Inizialmente, la divisione Toyota Battery Co, interamente controllata dalla casa auto, aveva pianificato la costruzione della fabbrica già da quest’anno, con l’avvio della manifattura di batterie nel 2028. L’obiettivo era quello di poter raddoppiare l’autonomia dei veicoli elettrici a 1.000 chilometri e di ridurre i costi di produzione del -20% per le auto col marchio Toyota di nuova generazione.
L’azienda sta anche considerando di posticipare la data di uscita del 2026 del suo primo modello EV di nuova generazione, una berlina del marchio di lusso Lexus, perché ha bisogno di più tempo per garantire la qualità delle nuove tecnologie coinvolte.
Lo scorso settembre anche Volvo aveva fatto marcia indietro sull’elettrico e sulla stessa traiettoria sono Mercedes-Benz, Renault, Ford, Stellantis e Volkswagen.
Tesla: vendite crollate del 40% in Europa
Anche Tesla è in affanno in borsa e sul mercato. Stamane il dato sulle vendite europee di Tesla sono crollate di poco più del -40% a febbraio, mentre il produttore di auto elettriche ha dovuto fare i conti con una quota di mercato in costante calo, causata dalla concorrenza e dalla crescente disaffezione nei confronti della figura del suo fondatore, Elon Musk.
Le immatricolazioni di nuove auto Tesla nell’Unione Europea, nell’Associazione Europea di Libero Scambio e nel Regno Unito sono scese del -40,1% su base annua a febbraio, a 16.888 unità, mentre la quota di mercato dell’azienda nella regione si è ridotta all’1,8% dal 2,8% dell’anno precedente. Le vendite di Tesla erano crollate con un margine simile anche a gennaio. Ieri il titolo Tesla ha chiuso con un rimbalzo del +12%, ma la perdita da inizio anno rimane ancora molto ampia, -31%, ed è la performance peggiore tra i Magnifici Sette.
Le deboli vendite di Tesla a febbraio sono arrivate nonostante le immatricolazioni complessive di veicoli elettrici a batteria in Europa siano cresciute del +26,1% su base annua a febbraio, con i rivali di Tesla come la cinese SAIC che hanno registrato una forte crescita anno su anno.
Intanto proprio ieri la rivale Byd ha battuto la stessa Tesla. Il gruppo cinese attivo nella produzione di veicoli elettrici ha chiuso l’esercizio 2024 con un utile e un fatturato record pari a 777,1 miliardi di yuan (107,2 miliardi di dollari), superando i 97,7 miliardi di dollari annunciati da Tesla nello stesso periodo.
I veicoli elettrici continuano a essere la terza maggior componente in Europa
Eppure i veicoli elettrici a batteria costituiscono la terza componente più grande delle vendite di automobili europee nel periodo gennaio-febbraio, con una quota di mercato del 15,2%. I veicoli elettrici ibridi hanno continuato a dominare con una quota di mercato del 35,2%. Le auto a benzina hanno mantenuto una quota del 28,6%.
Il calo delle vendite di Tesla è avvenuto sullo sfondo di un mercato automobilistico europeo più debole, con le immatricolazioni complessive di nuovi veicoli in calo del -2,6% anno su anno. I grandi nomi come Volkswagen, Renault e Bmw, hanno tutti registrato vendite più forti.
Tesla si sta preparando a lanciare una versione aggiornata del suo Suv di medie dimensioni Model Y, il più venduto. Un rapporto di Reuters ha affermato che Tesla potrebbe tagliare il prezzo del nuovo modello del -20% per sostenere le vendite in calo.