Toyota scalza Volkswagen e si riprende la medaglia d’oro nella classifica mondiale dei produttori d’auto. La casa giapponese ha fatto sapere di aver venduto nei primi nove mesi dell’anno 7,49 milioni di veicoli, superando così il colosso di Wolfsburg, che – anche a causa dell’effetto Dieselgate – si è fermato a quota 7,43 milioni.
In termini di variazione su base annua, i due gruppi hanno registrato una flessione delle immatricolazioni di pari entità (-1,5%). Volkswagen, oltre al danno d’immagine provocato dallo scandalo delle emissioni truccate, sconta una frenata delle vendite in Cina e Brasile, mentre Toyota paga un calo del 7,8% delle immatricolazioni in Giappone.
Nella prima metà dell’anno, Volkswagen aveva venduto 5,4 milioni di auto, contro i 5,02 milioni della Toyota.
Intanto, oggi il Financial Times ha pubblicato un rapporto dell’Ue datato 2013 in cui l’ex commissario all’ambiente Janez Potocnik aveva segnalato una discrepanza in termini di emissioni tra i risultati dei test delle case automobilistiche e le prove su strada. Il testo dimostra che il problema era emerso già due anni fa in sede europea, ma era stato ignorato.
Nel dettaglio, Potocnik in una lettera del febbraio 2013 all’allora commissario all’industria Antonio Tajani aveva segnalato che molti ministri di Paesi europei ritenevano che ci fosse “una significativa discrepanza” tra le performance delle auto nella realtà e i risultati dei test in laboratorio e che probabilmente era questa “la principale ragione” per la quale gli standard di qualità dell’aria non scendevano ai valori obiettivo dall’Unione Europea.