Travolta come altre case automobilistiche dalla crisi dei semiconduttori, che la sta costringendo a ridurre la sua produzione del 40% a settembre, Toyota non cede un millimetro sulla sfida della mobilità green e annuncia un maxi piano da 13,5 miliardi di dollari (11,4 miliardi di euro) di investimenti da qui al 2030 sulle batterie per veicoli elettrici. La casa giapponese, oggi primo costruttore mondiale di auto, è considerata pioniera della mobilità elettrica, grazie alla sperimentazione di batterie solide, che sono più sicure (vanno meno facilmente a fuoco) e potrebbero presto sostituire quelle liquide al litio, anche se la loro durata è ancora limitata. Proprio per questo Toyota investirà molto in questo progetto: oggi le batterie solide costano di più e si usurano prima, ma verranno comunque presto installate su autovetture ibride come ad esempio la Prius, fa sapere il gruppo nipponico.
Nel frattempo va avanti anche la sfida dell’auto a idrogeno: anche in questo caso Toyota è stata tra le primissime aziende a lanciare già nel 2014 il modello di prima generazione Mirai. Pochi giorni fa, anche se ancora è quasi impossibile trovare stazioni di ricarica a idrogeno nel mondo, Toyota ha insistito presentando il secondo modello di Mirai, che vanta un’autonomia di 650 km, ben superiore a quella di un’auto elettrica secondo le attuali tecnologie. Tutto questo avviene ancora in piena pandemia, con la crisi dei microchip che sta appunto di parecchio rallentando i piani di produzione: a settembre Toyota avrebbe dovuto partorire 900.000 veicoli, invece dalle sue fabbriche ne usciranno fuori 500.000. Per fare un confronto, a settembre 2020, nonostante la situazione globale fosse peggiore, Toyota produsse 840.000 automobili.
Nel giorno in cui è stata ufficializzata la notizia del rallentamento, il titolo Toyota ha perso il 4,4% alla Borsa di Tokyo, la peggior perdita in percentuale dal 2018. Ma permane un certo ottimismo: nel primo trimestre dell’esercizio 2021-2022 (iniziato il 1° aprile 2021) la casa giapponese si è confermata in piena ripresa e ha ribadito che l’obiettivo è di produrre 10,5 milioni di veicoli in 12 mesi, generando profitti per l’equivalente di 19 miliardi di euro.