Toyota Motor ha raggiunto un accordo, che comporta un esborso pari a 1,1 miliardi di dollari, nell’ambito di una class action negli Stati Uniti legata alla denunce della clientela per “un’accelerazione non intenzionale” nei propri veicoli. Circa 16 milioni di Toyota, Lexus e Scion, prodotte tra il 1998 e il 2010, sono interessate dall’azione legale.
Le azioni Toyota sono salite di quasi il 3% alla borsa di Tokyo dopo la notizia. Gli investitori dicono che l’accordo elimina l’incertezza sull’esito della vicenda e sottolineano che l’impatto economico è inferiore alle attese del mercato ed è gestibile, considerando il miglioramento delle prospettive delle vendite.
La transazione copre la maggior parte dei contenziosi in essere sui danni legati a possibili difetti sulla sicurezza dei veicoli, ma non quelle per danni a persone o decessi. Toyota nella proposta di transazione non ha ammesso colpe. Il gruppo ha ribadito quanto detto finora, cioè che non ci sono difetti nel sistema di controllo elettronico dell’acceleratore.
Uno studio dell’autorità Usa sulla siciurezza, National Highway Traffic Safety Administration e della NASA non hanno trovato relazioni tra i problemi delle vetture e il sistema elettronico dell’acceleratore Toyota. In passato il gruppo ha detto che il difetto era legato a tappetini che si adattavano male al pavimento della vettura e al pedale del gas appiccoso