Oggi alla partenza della sesta tappa, quella del doppio Mur-de-Bretagne, Peter Sagan, dopo aver centrato il bis sul traguardo di ieri di Quimper, indosserà per la novantesima volta la maglia verde di leader della classifica a punti superando il record da molti anni detenuto da Eric Zabel che tra il 1996 e il 2007 la portò per 89 giorni. Ma c’è un altro primato del tedesco Zabel che Sagan punta a eguagliare in questo Tour: portare a Parigi la sua sesta maglia verde.
Obiettivo che il campione del mondo sta perseguendo con una ferrea determinazione evidenziata dai risultati ottenuti in questo avvio di Tour: cinque tappe, due vittorie, due secondi posti dietro a Fernando Gaviria, un ruolino di marcia impressionante che giustifica quel poco di relax che Sagan si è preso nella crono squadre lasciandosi staccare dal treno dei suoi compagni della Bora-Hansgrohe.
Ieri, in una sorta di Liegi-Bastogne-Liegi che gli organizzatori del Tour hanno disegnato su e giù per le stradine delle colline della Bretagna, Sagan era tra i grandi favoriti e lo slovacco non ha tradito le attese su un percorso che ha messo subito fuori gioco tutti i velocisti puri – Kittel è addirittura arrivato penultimo staccato di oltre 20 minuti in un gruppo comprendente anche Mark Cavendish.
Quando anche Lilian Calmejane, protagonista assieme a Sylvain Chavanel della fuga che ha animato la tappa, è stato raggiunto a circa 10 km dall’arrivo dal gruppo di una trentina di corridori con dentro tutti i big, si è capito che la vittoria sarebbe difficilmente sfuggita a Sagan.
Di rivali che potessero impensierirlo nello sprint era rimasto solo l’italiano Sonny Colbrelli , piuttosto doveva guardarsi da finisseur del calibro di Gilbert, Alaphilippe e Greg Van Avermaet in maglia gialla, senza perdere di vista vecchie e indomabili volpi come Valverde o lo stesso Nibali.
Ed è stato proprio Gilbert a tentare l’affondo al segnale della “flame rouge” dell’ultimo km. ma Sagan è stato bravo a rintuzzarlo proprio quando la strada si restringeva e cresceva la pendenza. Negli ultimi 250 metri l’iridato in maglia verde sprigionava la sua potenza che era devastante per tutti. Nello spunto finale Gilbert veniva superato anche da Colbrelli che chiudeva secondo a una macchina di distanza da Sagan. Quarto era Valverde, quinto Alaphilippe.
Van Avermaet, settimo al traguardo, resta in giallo con 2” su Van Garderen e 3” su Gilbert, una classifica molta corta che vede una quindicina di corridori raccolti in meno di un minuto e che potrebbe avere una rimescolata oggi con l’arrivo in cima al Mur-de-Bretagne, uno strappo di 2 chilometri di cui l’ultimo con una pendenza superiore al 10 per cento.