Messi alle spalle i Pirenei, il Tour ha concesso ai velocisti una delle ultime occasioni prima dell’attacco alle Alpi e Caleb Ewan, una autentica saetta in rimonta su Viviani e Groenewegen, è stato pronto a coglierla per fare – unico velocista in questo Tour – il bis dopo Tolosa.
La tappa di Nimes, dove il Tour ha riposato lunedì, è servita anche per offrire ad Alaphilippe un giorno in più per ripristinare il morale piuttosto scosso dopo la défaillance di domenica sul Prat d’Albis, che ha bruciato una parte del vantaggio, accumulato in questo suo fantastico Tour, su tutti i suoi immediati rivali. In particolare Thibaut Pinot, che si è palesato il più forte scalatore capace – a differenza di Landa – di finalizzare con successo ogni attacco.
E con il tappone di domani da Embrun a Valloire, che prevede tre colli oltre i 2 mila metri come il Vars, l’Izoard e il Galibier, Pinot ha già soppiantato Alaphilippe nei favori dei bookmakers per la vittoria finale. Sarà importante per Alaphilippe che sulle Alpi trovi il sostegno della squadra che l’ha lasciato solo nell’ultima tappa pirenaica, colpa dell’inattesa cotta di Eric Mas che è praticamente scomparso dal gruppo dei migliori finendo nelle retrovie della corsa.
Un guaio per la maglia gialla, se Mas non si dovesse riprendere, perché Alaphilippe si troverebbe a combattere contro avversari temibili e oltre tutto meglio attrezzati: la Ineos ha la coppia Thomas-Bernal con il colombiano, scalatore di razza, che sembra anche stare meglio del gallese. Pinot è sempre stato aiutato nella preparazione dei suoi attacchi da Marc Gaudu, giovane di grandi speranze di un ciclismo francese che sta tornando ai fasti di un tempo lontano. Alaphilippe, che oggi da Pont du Gard a Gap, non dovrebbe avere grossi problemi per la sua maglia gialla, si profilano giorni al cardiopalma in cui dovrà guardarsi anche da due personaggi come Krujiswick e Buchmann, di cui si parla poco ma che sono in zona podio pronti a cogliere la chance della vita.