Tappa nella regione della Somme, attraverso i luoghi della memoria della Grande guerra, il Tour, come era tradizione del passato nella prima settimana di corsa, è tornato nelle mani dei velocisti: e tra gli specialisti delle volate, è André Greipel quello che finora detta legge, acrobazie e potenza sprigionate gomito contro gomito a tutto gas. Primo a Zelande, il Gorilla tedesco ha fatto il bis ad Amiens, ai piedi della più grande cattedrale gotica di Francia, bruciando Peter Sagan e Mark Cavendish, al termine di una tappa nervosa, per le insidie del vento e della pioggia, ma che non ha mosso la classifica con tutti i migliori giunti insieme nel gruppo di testa forte di un’ottantina di unità.
Toni Martin conserva la maglia gialla, che finalmente non cambia padrone dopo che nelle prime quattro tappe era passata sulle spalle di quattro corridori diversi: Dennis, Cancellara, Froome e lo stesso Martin. Nella classifica a punti Greipel, già maglia verde dalla seconda tappa, con i 50 punti guadagnati ieri è sempre più leader: è lui lo sprinter principe di questo Tour che allinea, fatta eccezione per l’assente Marcel Kittel, il meglio che offre oggi il ciclismo mondiale. Ma per ora Cavendish e Sagan come del resto Kristoff e Degenkolb (ieri quarto e sesto rispettivamente) devono inchinarsi alla superiorità del gigante tedesco.
Un altro big delle volate, Nacer Bouhanni, ha invece malinconicamente abbandonato il Tour dopo una caduta a 18 km dalla partenza da Arras. Per i francesi dopo la l’avvio-flop di Thibaut Pinot perdono così anche il loro alfiere per le vittorie di tappa. Tappa di sofferenza per l’Orica GreenEdge che ha praticamente scortato Michael Matthews, dolorante per le ferite riportate nella tremenda caduta di lunedì, nella speranza che il forte corridore australiano, a un passo dal ritiro, possa in parte riprendersi in vista della crono a squadre di Plumelec di domenica prossima.
Ieri Matthews con l’aiuto dei suoi compagni ce l’ha fatta a finire la tappa arrivando in un folto gruppo di ritardatari a quasi un quarto d’ora dai primi. In questo gruppo c’era anche Ryder Hesjedal, il canadese vincitore di un Giro d’Italia, che nell’ultimo vinto da Contador si è classificato quinto. Già perso per strada anche Richie Porte che addirittura al Giro era partito come uno dei quattro favoriti della corsa rosa. Il tasmaniano dopo appena cinque tappe è sprofondato al 153esimo in classifica a 37 minuti da Martin.
Oggi il Tour, con partenza da Abbeville, punta verso Le Havre: tappa con qualche cote e arrivo in discreta ascesa che il vento della Manica, oltretutto. rischia di renderla insidiosa come quelle fin qui disputate. Gli uomini di class quinto ifica sono allertati. Attenti ai ventagli. In attesa dei Pirenei che cominceranno martedì, dopo il riposo di Pau, prevedibile un altro arrivo allo sprint con Greipel nel mirino degli altri colleghi fino a oggi all’asciutto.