Il duello abbia inizio. E’ bastato il primo arrivo in salita, un assaggio delle montagne che verranno, 1.700 metri con una pendenza anche del 10%,7, perché Nibali e Contador, due attaccanti nati, facciano il vuoto alle loro spalle, sfidandosi a colpi di pedale, uno lo spagnolo en danseuse, l’altro l’italiano, senza mai alzarsi una volta dal sellino, imperturbabile di fronte all’agitarsi del rivale. Il Tour ogni giorno sarà sempre così, con Contador che cercherà ogni momento di annullare lo svantaggio accumulato sul pavé, con la maglia gialla che se è preparata a difendersi, è altrettanto pronta a contrattaccare se capita l’occasione propizia.
La prima tappa sui Vosgi, da Tomblaine a Gérardmer, 161 km in compagnia di pioggia e nebbia, si è chiusa praticamente alla pari anche se Contador è riuscito a rosicchiare tre secondi negli ultimi metri di corsa, approfittando di un cambio mal riuscito di Nibali. Prima dei due big del Tour, da oltre due minuti aveva tagliato il traguardo Blel Kadri dando alla Francia la prima vittoria in questa Grande Boucle. Kadri faceva parte di una lunga fuga a cinque che si è sciolta nelle due cote piazzate vicino all’ascesa finale. A piantare in asso la compagnia è stato per primo Siylvain Chavanel, ma era un fuoco di paglia che si esauriva subito dopo.
Era allora Kadri, già vincitore quest’anno di Roma Maxima, a involarsi verso il traguardo mentre alle spalle il treno della Saxo-Tinkoff, pilotato da Michael Rogers, il trionfatore dello Zoncolan, accelerava lasciando presagire un possibile attacco di Contador. Nel gruppo dei migliori, messo alla frusta dagli uomini del Pistolero, il primo a cedere era il polacco Kwiatkoswki, una crisetta che gli farà perdere maglia bianca e oltre un minuto e mezzo da Nibali e Contador.
Anche a livello di squadra quella di Contador dava l’impressione di essere più in palla dell’Astana che lasciava a un certo punto solo Nibali mandando Kangert a dare una mano a Fuglsang che si era lasciato sfilare dal gruppo dei migliori. Il danese, meno brillante rispetto ai giorni scorsi, manterrà il secondo posto della generale ma il suo distacco dal capitano Nibali è salito da 2 secondi a 1’44”.
Nibali, comunque, non perdeva d’occhio Contador, incollato alla sua ruota. Il clima aiutava lo Squalo, che da siciliano atipico ama il freddo più del caldo. Basta ricordare la sua impresa nella neve delle Tre Cime di Lavaredo al Giro 2013. E anche Contador capiva presto che brutto osso duro avesse alle spalle. Erano piuttosto gli altri a staccarsi a uno a uno sull’ascesa, corta ma tosta, della Mauselaine: distacchi non abissali ma che comunque rimodulavano la classifica, eliminando dai primi posti velocisti e finisseur come Sagan.
Richie Porte, Thibaut Pinot, Jean Peraud, Teejay Van Garderen erano i meglio piazzati alle spalle del duo Contador-NIbali con danni limitati entro il mezzo minuto. Ancora una giornata sfortunata per l’americano Andrew Talanky che è di nuovo caduto sbandando in una curva nella discesa della seconda cote. E’ arrivato al traguardo con un ritardo di 4’37” da Kadri. Nella generale, che vede sempre Nibali in maglia gialla, Porte terzo a 1’58” e Contador balzato al sesto a 2’34”, Talansky è precipitato al 16esimo posto a 4’22”.