Al Giro ha vinto la tappa del Mortirolo e la classifica di migliore scalatore, al Tour, che sta correndo per la prima volta, diventa maglia gialla in cima alla Planche des belles filles dopo una gara da protagonista: Giulio Ciccone, abruzzese di 24 anni a furia di giornate da sogno, si sta ritagliando un posto di primo piano nel panorama del ciclismo non solo italiano. E pensare che all’arrivo, battuto per 11” dal belga Dylan Teuns negli ultimi metri dalle pendenze asfissianti, Ciccone, svanita la vittoria, sembrava in preda allo sconforto per la delusione.
Poi l’esplosione di gioia quando ha saputo di essere il nuovo leader del Tour, di aver strappato per 6”, anche grazie all’abbuono per essere passato primo sul Col des Chèvrères, la maglia gialla a Julian Alaphilippe che pur ha fatto di tutto per difenderla giungendo quinto alle spalle di Thomas e Pinot. Era dal 2017, dal primato durato un solo giorno di Fabio Aru, che un italiano non vestiva la maglia gialla. Terzo a 1’05” si è piazzato il belga Xandro Meurisse, il terzo superstite della fuga del giorno di un drappello in cui con Ciccone e Teuns c’era anche Tim Wellens, scoppiato sull’ascesa finale dopo aver guadagnato punti preziosi per la difesa della sua maglia a pois rossi sui sette Gpm della tappa.
L’attesa e temuta prima frazione di vera montagna ha ritoccato la classifica senza però sconvolgerla. Ma ha comunque fornito indicazioni importanti sullo stato di forma dei principali papabili alla vittoria finale. E tra i big quello che ha più impressionato è stato Geraint Thomas che sullo sterrato dell’ultimo km con le pendenze che sfiorano il 25% è stato protagonista di una fenomenale accelerazione inseguendo Alaphilippe, che aveva piantato tutti i migliori nel tentativo di conservare la maglia gialla che virtualmente da ore era passata sulle spalle di Ciccone.
Un’azione di rara potenza – simile a quella messa in atto per vincere l’anno scorso all’Alpe d’Huez – che ha permesso a Thomas di guadagnare 9” su Egan Bernal, compagno ma anche rivale nella corsa alla maglia gialla finale, scavalcandolo per 4” nella nuova classifica generale. Sembrano briciole ma più che sufficienti per far capire a tutti che in casa Ineos sarà dura per il colombiano di sovvertire le gerarchie a suo favore. Thomas ha di fatto vinto il primo test probante anche se almeno fino ai Pirenei i due galli alla corte di Dave Brailsford saranno ancora entrambi leader alla pari.
Se Thomas è il vincitore della tappa dei big, anche Pinot ne esce bene e a testa alta, quinto all’arrivo, a 2” appena dietro il gallese: anche per il francese della Groupama-Fdj un ultimo km al cardiopalma. Pinot è risalito così al settimo posto in classifica a 58” da Ciccone e a soli 9” da Thomas. Visto che Romain Bardet continua a deludere e che nessuno pensa che Alaphilippe, bravissimo fin qui, possa vincere il Tour, è in Pinot che la Francia ripone tutte le speranze per tornare a riconquistare un Tour, evento che non avviene dal lontano 1985, ultimo successo di Bernard Hinault.
Non hanno brillato ma escono senza grossi danni Quintana, Landa, Fulgsang e lo stesso Bernal, che hanno limitato a meno di 10” il distacco da Thomas. Da come si era mossa la Movistar ci si attendeva qualcosa in più ma Quintana non è mai uscito allo scoperto mentre ci ha provato Landa, quando mancavano tre chilometri all’arrivo, ma è stata una sparata che si è esaurita in breve.
Tra i bocciati o perlomeno tra i rimandati oltre a Steven Krujiswjick (29esimo a 2’19” da Teuns) ed Eric Mas, c’è purtroppo Vincenzo Nibali, che è letteralmente saltato nell’ultimo tratto finendo 22esimo a 2’35” dal vincitore e perdendo circa un minuto da Thomas. Sono passati cinque anni dal suo trionfale successo su questo traguardo, è vero ma dallo Squalo ci si aspetta sempre il meglio. E non è stato bello vederlo zigzagare negli ultimi tremendi metri della tappa. Se la frazione di ieri doveva dare un responso sul suo Tour, l’esito non dà spazio a grandi speranze anche se la classifica non è ancora compromessa essendo 20esimo a 1’56” da Ciccone e a 1’07” da Thomas che la tappa di ieri ha rilanciato alla grande.