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Toro asiatico, la Cina pensa al Qe

In Europa domina il negoziato con la Grecia mentre si aspetta a fine settimana il dato sull’occupazione Usa – A Milano riflettori su Benetton dopo l’uscita dai duty free – Dopo la vittoria in Formula 1 sprint di Marchionne su Ferrari – Chemcina frena sulla contro-opa: non aumenterà l’offerta su Pirelli – Prada utile in calo – Oggi l’asta Btp

Toro asiatico, la Cina pensa al Qe

Partenza positiva stamane per le Borse asiatiche. Hong Kong +1,2% e Shanghai +1,3% guidano la corsa innescata dalle parole del governatore della banca centrale Zhou Xiaochuan. Il nemico da battere, ha detto il banchiere, è la deflazione, annunciando prossime manovre di quantitative easing. La spinta del Toro si è allargata anche al Giappone +0,4% nonostante segnali negativi in arrivo dall’economia. 

Il petrolio è in forte calo: il Wti tratta a 48 dollari, il Brent sotto i 57. L’attenzione dei mercati è concentrata sull’andamento del negoziato sul nucleare iraniano a Ginevra, che dovrà chiudersi in un senso o nell’altro domani sera. In caso di accordo cadranno le sanzioni sul greggio di Teheran.

PRADA +2,2% A HONG KONG. L’UTILE SCENDE DEL 28%

Parte bene anche la settimana del lusso. Salgono ad Hong Kong le azioni di Prada +2,2%, nonostante il bilancio, chiuso al 31 gennaio scorso, segnali un calo degli utili da 628 a 451 milioni di euro (-28%), sotto i 468 milioni previsti. In calo anche il fatturato a 3,55 miliardi (-1%). Il mercato però dimostra di apprezzare l’azione di contenimento dei costi già avviata dalla maison di fronte alla frenata delle vendite in Asia, ove pesano le conseguenze della campagna anticorruzione lanciata dal presidente Xi Jingping. Bene invece l’andamento del Nord America.    

MARKET MOVERS: LAVORO USA, GRECIA E INFLAZIONE UE

In Europa domina l’ennesima corsa contro il tempo per dare uno sbocco positivo al negoziato con la Grecia. Venerdì sera il governo di Atene ha inviato l’attesa lista di riforme, necessaria per sbloccare i prestiti dei partner Ue (7,2 miliardi) a loro volta indispensabili per rispettare gli impegni: dagli stipendi ai dipendenti pubblici al rimborso di una tranche di debito verso il Fmi (467 milioni). Il governo Tsipras ha proposto un aumento delle tasse sul patrimonio o sul consumo di alcool, nonché misure contro l’evasione fiscale. I piani del governo prevedono poi un surplus di bilancio attorno all’1,5% contro il precedente 3%. Atene rischia di restare senza liquidità il 9 aprile o al massimo il 20 del prossimo mese. Fitch, venerdì sera, ha ridotto il rating sul debito da B a CCC.

Il dato macro più importante della settimana, cioè l’andamento dell’occupazione Usa, arriverà in Europa nel pomeriggio del Venerdì Santo, circostanza che ne limiterà non di poco l’impatto su Borse e mercati obbligazionari. Nell’attesa, gli operatori si eserciteranno sulle indicazioni fornite da Janet Yellen in un’importante intervento a San Francisco, nella serata di venerdì: i tassi di interesse, ha detto il presidente della Fed, cominceranno a salire entro la fine dell’anno, con un ritmo prudente e graduale a mano a mano che prenderò corpo la ripresa dell’economia e dell’inflazione.  Numerosi i dati in arrivo dall’Eurozona: le statistiche sull’occupazione dovrebbero confermare un tasso di senza lavoro pari all’11,2%. Anche l’inflazione dovrebbe risultare invariata, attorno allo 0,3%. 

WALL STREET: S&P RIALZO ZERO NEL 2015

Wall Street si accinge ad archiviare il primo trimestre 2015, in attesa di dati dalle imprese che non si annunciano confortanti. L’indice S&P 500 ha chiuso la settimana in ribasso del 2,2%, per la prima volta in terreno negativo rispetto all’inizio di gennaio. Soffre anche il Nasdaq, sotto la pressione del calo dell’indice dei semiconduttori. Tra le notizie importanti in arrivo dalla Corporate Usa spiccano: a) l’acquisto di Kraft da parte di Heinz, da cui nascerà il quinto gruppo alimentare mondiale, un’operazione destinata a dar vita ad una catena di reazioni; b) per la prima volta un broker, Cantor Fitzgerald ha alzato il target price di Apple oltre i mille miliardi di dollari; c) l’interesse di Intel per Altera +30% che ha risvegliato il settore semiconduttori dopo i pesanti ribassi. Per la prima volta il colosso dei chips punta a crescere oltre il mercato dei pc.

MILANO, PRIMO ROSSO DOPO 7 RIALZI. OGGI L’ASTA BTP

Le Borse europee hanno archiviato la prima settimana in rosso dall’avvio del Quantitative Easing.L’indice FtseMib di Piazza Affari, in lieve rialzo venerdì dello 0,3%, ha lasciato sul terreno lo 0,8% nelle ultime cinque sedute. E’ la prima settimana negativa dopo sette consecutive al rialzo. La performance da inizio anno si riduce a +20,8%. Francoforte ha perduto l’1,5%, Dax di nuovo sotto il muro dei 12 mila punti. In ribasso anche Parigi -1,1%.  Da inizio anno l’indice complessivo delle Borse europee Stoxx 600 registra un rialzo del 15,4%. Nella settimana che si chiude oggi è sceso del 2,1%.  

Stamane il Tesoro chiude le aste di fine mese con l’offerta di Btp a 5 e 10 anni e di Cctei per un importo complessivo di 5,5 miliardi. Il mercato ha chiuso una settimana storica, alimentando il timore di una bolla dei mercati periferici: per la prima volta un’asta, quella dei Btpei, si è chiusa a tassi zero. I Bot a sei mesi sono stati assegnato allo 0,004%. 

RIFLETTORI SUI BENETTON, DOPO L’USCITA DAI DUTY FREE

Alla ribalta di Piazza Affari il deal più importante del week end: la cessione del 50,1% di World Duty Free da parte di Edizione Holding (gruppo Benetton) alla svizzera Dufry per un corrispettivo complessivo di 1,3 miliardi di euro, pari a 10,25 euro per azione, inferiore al prezzo, 10,96 euro, toccato venerdì sul listino milanese. Al closing dell’operazione potrebbe seguire un’Opa sulle rimanenti azioni di Wdf da effettuare a partire dal terzo trimestre. La cessione della società, frutto della scissione 18 mesi fa dei duty free da Autogrill. Comporterà per i Benetton una plusvalenza del 22% rispetto ali prezzi di sei mesi fa.

Con questa operazione Dufry, che solo nove mesi fa ha acquisito il controllo di Nuance, diventa leader mondiale del settore. La società elvetica, una public company guidata dal manager messicano Julian Diaz, dovrà ora procedere ad un aumento per 1,3 miliardi di franchi che ha già avuto l’assenso di un nucleo duro, pari al 30% del capitale. Tra gli investitori che potrebbe partecipare all’operazione figurano il Qatar Investment Authority, che ha rilevato di recente l’intero quartiere milanese di Porta Nuova, e due fondi sovrani di Singapore, il Gic e Temasek.
L’operazione riaccende l’interesse per le prossime mosse dei Benetton: sotto i riflettori Adr-Atlantia, entrambe destinate a sfruttare la doppia opportunita di Expo e Giubileo.

LA FORMULA 1 SPINGE LA ROSSA. SPRINT DI MARCHIONNE SULL’IPO

Effetto M, stamane, sul titolo Fiat Chrysler. “M” come Malaysia dopo l’inattesa e spettacolare vittoria di Sebastian Vettel nel GP di domenica, la miglior pubblicità possibile per il prossimo collocamento delle azioni Ferrari che Fca, dopo la distribuzione pro quota ai soci dei titoli, intende collocare sul mercato. “M” come Sergio Marchionne, il ceo che ha assunto la leadership di Maranello dopo aver liquidato, senza troppi complimenti, Luca di Montezemolo. Ancora una volta superSergio ha portato a termine con successo un’impresa dall’esito tutt’altro che scontato. Un ottimo biglietto da visita in vista dell’impresa più impegnativa: il rilancio dell’Alfa Romeo, l’appuntamento con il primo modello è previsto il 25 aprile ad Arese.

CHEMCHINA: NON ALZEREMO L’OFFERTA PER PIRELLI

“Il nostro budget prevede questa spesa”. Così, in un’intervista all’agenzia Dow Jones, il numero uno di ChemChina ha fatto sapere che il gruppo non intende alzare, anche in caso di una contro-Opa il presso offerto per Pirelli la cui quotazione è rimasta per tutata la settimana superiore al prezzo di 15 euro previsto per l’Opa. Per quanto riguarda il futuro del gruppo, Ren ha usato questa metafora: “Gli spaghetti italiani e i noodles cinesi hanno gusti differenti, sono simili ma non saranno mai uguali”, ovvero massima tutela dell’identità del brand della Bicocca. Per questo ai vertici verrà mantenuto Marco Tronchetti Provera per almeno cinque anni. “E poi sarà lui a scegliere il suo successore”. Il presidente di ChemChina ha aggiunto che si augura di riportare in Borsa a Milano Pirelli dopo la ristrutturazione del business.    

FINCANTIERI PRENDE IL LARGO DOPO L’ACCORDO CON CARNIVAL

Luci della ribalta ancora su Fincantieri, +2,8% a 0,815 euro venerdì scorso, dopo l’accordo con Carnival Corporation che ha ordinato cinque navi da crociera di nuova generazione da costruire nel periodo 2019-22. Le società non hanno dato indicazione sul contenuto economico dell’accordo, ma in base a un’analisi del mercato della cantieristica, le stime sono che il contratto per cinque navi possa valere intorno ai 4 miliardi di dollari ma è possibile che l’intesa possa avere ulteriori risvolti nel futuro. Mica poca cosa per una società che capitalizza 1,380 miliardi in Borsa e che finalmente sta prendendo il largo dopo la difficile Ipo della scorsa estate a 0,78 euro.

RAI WAY, AL VIA LA TRATTATIVA CON EI TOWERS

Continua la partita a scacchi attorno al dossier Rai Way. Ei Towers, dopo aver ricevuto il via libera plebiscitario da parte dei soci all’aumento di capitale al servizio dell’opas sulla controllata Rai (ha votato sì il 99,99% del capitale) non si ferma di fronte alla richiesta di informazioni supplementari da parte della Consob o al vincolo del controllo che, per legge, deve essere al 51% nelle mani del Tesoro. L’ad Guido Barbieri è netto: “Ora Rai Way si esprima sul progetto industriale, a breve la contatteremo, ma non accetteremo una quota del 49% senza governance. Le richieste della Consob sono fisiologiche, l’istruttoria è prevista dalla legge”.

RCS , OGGI ASSOGESTIONI FA I SUOI NOMI

Scadono oggi i termini per la presentazione delle liste per il nuovo consiglio di Rcs Mediagroup cui toccherà come primo compito la nomina del direttore del Corriere della Sera e che dovrà accettare o meno la proposta di Mondadori per Rcs libri. La lista di maggioranza è pronta. E’ prevista la conferma dell’ad Pietro Scott Jovane e l’ingresso di Maurizio Costa, ex ad Mondadori, nel ruolo di presidente. La proposta, appoggiata da Fiat Chrysler (17%), Mediobanca (6%), Diego Della Valle (7%), Pirelli (4,4%), Unipol (4,6%), Intesa Sanpaolo (4%) e forse anche dagli eredi Rotelli (2,8%), prevede anche la nomina nel cda del banchiere Gerardo Braggiotti, l’ax AD di Sky Italia Tom Mockridge, Laura Cioli (AD di CartaSi) e, confermata, Teresa Cremisi (Gallimard-Flammarion). .

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