Parola d’ordine: ripartire. La brutta eliminazione in Champions impone all’Inter una risposta immediata e il discorso, seppur con le dovute proporzioni, vale anche per la Juventus, chiamata a cancellare il fastidioso, per quanto indolore, ko di Berna. Sabato di campionato da monitorare con particolare attenzione sia sul fronte nerazzurro che su quello bianconero, anche se gli avversari hanno un peso diverso. Il calendario infatti dà a Spalletti una chance piuttosto comoda in casa contro l’Udinese (ore 18), Allegri invece dovrà affrontare il Toro di Mazzarri in un derby sempre insidioso come quello della Mole (20.30). Inutile ribadire che, sulla carta, la Juventus parte favorita: lo dicono i valori tecnici, lo sottolineano le statistiche, che l’hanno vista perdere una sola volta negli ultimi 26 confronti tra campionato e coppa Italia. Numeri da paura, eppure i granata arrivano a questa stracittadina numero 197 (175 in Serie A) come meglio non potrebbero. Il pareggio di Milano di domenica scorsa ha certificato la solidità di un club ormai uscito da tempo dalla fastidiosa dimensione di “piccola” e deciso, anzi, a fare il salto di qualità guadagnandosi un posto in Europa.
La voglia di sgambettare la Signora, se possibile, è ancora più forte del solito ma Allegri non ha nessuna intenzione di farsi trovare impreparato. “Questo è lo scoglio più difficile che avremo da qui a fine anno – ha spiegato in conferenza stampa. – Il Toro ha perso solo tre volte e anche a Milano ha fatto una bella partita, inoltre noi ci arriviamo poche ore dopo la partita di Berna. Servirà una prova di carattere, dobbiamo vincere e non importa come…”. La spia della benzina sembrerebbe dunque preoccupare un po’ il tecnico bianconero, tanto più che a quelli già noti di Barzagli e Khedira si sono aggiunti gli stop di Cuadrado e Cancelo, quest’ultimo costretto a operarsi al menisco e a saltare così tutte le restanti sfide del 2018. Il 4-3-3 di questa sera, comunque, sarà altamente competitivo con Perin in porta (scelta annunciata dallo stesso Allegri), De Sciglio, Chiellini, Bonucci e Alex Sandro in difesa, Emre Can, Pjanic e Matuidi a centrocampo, Dybala, Ronaldo e Mandzukic in attacco. Classico 3-5-2 anche per Mazzarri, che proverà a vincere il derby con Sirigu tra i pali, Izzo, Nkolou e Djidji nel reparto arretrato, De Silvestri, Rincon, Baselli, Meité e Ansaldi in mediana alle spalle della coppia offensiva Zaza-Belotti. Ad accendere i riflettori della 16esima giornata sarà però l’Inter, chiamata a riscattare la delusione di Champions in casa contro l’Udinese.
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Tornare a San Siro pochi giorni dopo il “fattaccio” può essere un aiuto ma anche un problema, a seconda dei punti di vista: di certo Spalletti, contestatissimo da stampa e tifosi, ha un solo risultato a disposizione. “E’ giusto tenere il mirino puntato su di me – ha glissato il tecnico nerazzurro. – Dovevamo fare di più, certo, però non mi sembra sia il caso di demolire quanto fatto dalla squadra in questo anno e mezzo. Ora ci aspetta l’Udinese e vogliamo vincere per ritrovare subito la strada giusta”. I 3 punti di oggi sono quasi obbligati e non solo per questioni umorali: l’ultimo mese, complice un calendario complicato, ha visto una sola vittoria (Frosinone) a fronte di un pareggio (Roma) e due sconfitte (Atalanta e Juve), con la logica conseguenza di aver perso terreno dalle prime della classe. Urge una ripartenza immediata già contro l’Udinese, che Spalletti affronterà con un 4-3-3 con Handanovic in porta, Vrsaljko, De Vrij, Skriniar e D’Ambrosio in difesa, Gagliardini, Brozovic e Joao Mario a centrocampo, Politano, Icardi e Perisic in attacco. Nicola tenterà di approfittare del difficile momento nerazzurro con un 3-5-2 che vedrà Musso tra i pali, Larsen, Nuytinck e Troost-Ekong nel reparto arretrato, Ter Avest, Fofana, Behrami, Mandragora e Pezzella in mediana, a supporto della coppia offensiva De Paul-Lasagna.