E’ il tonno in scatola il protagonista della tavola estiva degli italiani: da solo, in insalata con i pomodori, come condimento con gli spaghetti, utilizzato come ripieno di melanzane e zucchine al forno, presente nelle salse tonnate nei pomodori ripieni, nel vitello tonnato, codificato dall’Artusi a fine ottocento, e in diecimila preparazioni grazie alla sua versatilità in cucina e alle sue caratteristiche dietologiche.
La tipologia di tonno in scatola maggiormente consumato è quello in olio d’oliva (63%). Quattro consumatori di tonno su dieci preferiscono quello in olio EVO, mentre uno su tre sceglie la variante al naturale, più apprezzata tra gli under34 e gli sportivi (33%.)
Praticità e gusto sono i principali parametri di scelta di questo prodotto. La facilità di consumo (64%) è l’elemento maggiormente citato dai giovani; le altre motivazioni di consumo sono legate al sapore/gusto (51%), alla versatilità (32%), al buon rapporto qualità-prezzo (25%) e, a seguire, agli aspetti nutritivi (20%) e alla salubrità (17%).
Questi dati si ricavano da una indagine sui consumi degli Italiani condotta dall’Istituto Ixè per l’Osservatorio Nutrizione e Benessere promosso da Nostromo, in collaborazione con ANDID, Associazione Nazionale Dietisti, che fornisce il supporto scientifico per una corretta informazione al consumatore. Dai primi risultati si evidenzia come il tonno in scatola sia il prodotto ittico conservato più diffuso (89%) in maniera trasversale tra le diverse fasce d’età. Il consumo di tonno conservato si mantiene costante per una larga parte di italiani (75%) e la quota di consumatori che ne dichiara un aumento (14%) supera quella che ne ha ridotto il consumo (10%).
Il 55% di chi consuma tonno in scatola lo fa almeno una volta a settimana, nel 19% dei casi addirittura più volte nell’arco della settimana. La frequenza media di consumo è di 1,1 occasioni settimanali, con valori più elevati tra gli under 55 (tra i 35-44enni si raggiunge il picco di 1,35 volte a settimana).
Il pesce rimane sempre una buona alternativa al consumo di carne – sottolinea ANDID – perché ricco di proteine ad alto valore biologico, acidi grassi insaturi e omega-3. Gli omega-3 hanno un elevato potere antinfiammatorio, utili per tutti gli individui (da tenere in considerazione anche per gli atleti), e di protezione nella prevenzione di numerose patologie cronico-degenerative.
Dall’indagine svolta si rileva che la tipologia più consumata è il tonno all’olio d’oliva, ma scegliendo quello in olio extravergine di oliva è possibile aggiungere le caratteristiche salutari degli acidi grassi monoinsaturi (oleico), polifenoli e vitamina E. Inoltre l’olio EVO, essendo un olio di ottima qualità, può essere utilizzato come condimento della pietanza stessa evitando così un inutile spreco di prodotto (maggiore sostenibilità) e contenendo il valore energetico del pasto. Si potrà, inoltre, optare per un tonno “basso in sale” con un contenuto di sale pari al 20% del sale contenuto nel comune tonno in scatola.
Nell’acquisto del tonno in scatola, il marchio svolge un ruolo determinante (47%) in particolare per i consumatori più assidui, gli under24 e gli individui con una capacità di spesa maggiore. Il 90% dei consumatori acquista prodotti ittici conservati nella grande distribuzione (supermercati e ipermercati) e il 15% anche nei discount. Solo uno su dieci, si rifornisce negli alimentari di quartiere.
“Il tonno si conferma un alimento che piace sempre più per la sua facilità di consumo unita a gusto e versatilità in cucina – sottolinea Giulia Bizzarri, Marketing Manager Nostromo Spa. Un prodotto dalle riconosciute qualità che, nel tempo, è riuscito a innovarsi per meglio rispondere alle nuove esigenze di consumo legate a nuovi stili di vita e a una maggiore consapevolezza delle sue proprietà nutrizionali in una dieta bilanciata”.