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Tobin Tax, per ora nessuna ripercussione ma Assosim scrive a Saccomanni: “Preoccupa l’estero”

I mercati sembrano resistere, almeno per ora, alla Tobin Tax, la tanto discussa tassa sulle transazioni finanziarie entrata in vigore in Italia il primo marzo scorso. Nonostante il calo registrato a marzo e aprile, nei primi quattro mesi del 2013 gli scambi giornalieri sulle azioni di Piazza Affari sono infatti cresciuti rispetto alla media dell’intero 2012.

Grazie al clima positivo che regna sui listini, alcuni intermediari, banche e trader non hanno sofferto in maniera particolare dell’introduzione della nuova imposta. Ma Assosim avverte: “in questo periodo i mercati in rialzo incentivano sicuramente gli scambi, soprattutto da parte dei day trader che, chiudendo le posizioni in giornata, non sono soggetti all’imposta. Secondo le prime stime ci risulta invece che gli intermediari che operano per conto di investitori istituzionali, soprattutto di matrice estera, stanno registrando un forte calo dei volumi’, ha spiegato a Radiocor Gianluigi Gugliotta, segretario generale dell’Associazione che raggruppa gli intermediari italiani.

Proprio per queste preoccupazioni i maggiori attori di mercato italiani, tra cui la stessa Assosim, Assonime, Abi, Ania, Assogestioni, Confindustria hanno scritto una lettera al ministro dell’economia, Fabrizio Saccomanni, esprimendo i propri timori sulla Tobin Tax europea, mossa che ha l’obiettivo di ‘sottolineare la presa di coscienza delle gravi ripercussioni dell’introduzione della tassa sui costi di finanziamento dell’economia’, sottolinea il segretario generale di Assosim.

Al momento molti investitori non hanno ancora sborsato nulla sulle operazioni effettuate da marzo a oggi: molti operatori hanno infatti deciso di far pagare i propri clienti una sola volta in maniera retroattiva la tassa, che dovrà essere versata per la prima volta all’erario il prossimo 16 luglio, dopodichè il pagamento sarà mensile.

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Categories: Finanza e Mercati