“Qual è il ruolo di uno Stato moderno se non quello di qualificare gli interventi e l’utilizzazione dei fondi, anche europei? Quale, se non quello di garantire ai cittadini la possibilità di ricercare benessere? Per farlo è necessario cominciare dalle aree che hanno più bisogno e dove l’operatore pubblico investe con criteri chiari”. Lo ha detto, parlando dei bandi Infratel, Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia, l’Agenzia per lo sviluppo del Paese, nel corso dell’incontro “Italia a tutta fibra”, promosso, a Roma, da Open fiber e Askanews.
“La strategia della banda ultralarga è una questione troppo importante perché possa diventare oggetto della contesa politica – ha continuato Arcuri – È necessaria per rendere l’Italia all’avanguardia, più forte e più competitiva. Noi abbiamo fatto il nostro dovere e iniziato a far fare investimenti affidandoli, banalmente, a chi ha vinto la gara. Ora non ci resta che verificare che i progetti si realizzino”.
Open Fiber, la società partecipata 50-50 da Enel e Cdp, sta portando la fibra ottica Ftth (fin dentro le case) in Italia. Recentemente ha ampliato la partnership con Vodafone a 271 città e ha approvato il piano industriale per realizzare i piani di sviluppo. con project financing da 3,5 miliardi. Infratel ha predisposto il terzo bando per il cablaggio delle aree a fallimento di mercato e dovrebbe pubblicarlo venerdì 20 aprile in Gazzetta Ufficiale.
Il via libera al il terzo bando di gara per la costruzione della rete pubblica per la banda ultra larga in Puglia, Calabria e Sardegna, con uno stanziamento pubblico di 103 milioni di euro, è arrivato. Sono oltre 378mila i cittadini interessati dagli interventi previsti e più di 296mila le unità immobiliari negli 882 comuni coinvolti. Il bando, spiega Invitalia, come i precedenti del 3 giugno e dell’8 agosto 2016 (i cui cantieri sono già aperti), prevede due fasi, la fase di prequalifica, nella quale gli operatori economici interessati devono fornire informazioni in riferimento ai requisiti di partecipazione e sulle infrastrutture che intendono riutilizzare; la fase di offerta, riservata ai concorrenti prequalificati.
Oggetto del bando è la progettazione, realizzazione, manutenzione e gestione in modalità wholesale di una rete passiva ed attiva di accesso, che consenta di fornire servizi agli utenti finali a 100Mbps in download e 50Mbps in upload per almeno il 70% delle unità immobiliari nel Cluster C e di almeno 30Mbps in download e 15 Mbps in upload per le restanti unità immobiliari del Cluster C e per quelle del Cluster D. La rete sarà data in concessione per 20 anni e rimarrà di proprietà pubblica. Con questo bando, spiega Invitalia, si completa l’avvio del “Piano Aree Bianche” che ha già visto l’aggiudicazione delle prime due gare.
(Aggiornato alle 16,34 di giovedì 19 aprile 2018)