L’Autorità antitrust dell’Unione europea ha bloccato l’acquisizione della britannica O2 (attualmente in mano al gruppo spagnolo Telefonica) da parte del conglomerato asiatico Hutchison, presente anche nel Regno Unito con il marchio “Three” (come Tre in Italia).
Secondo Bruxelles, l’operazione ridurrebbe la concorrenza e provocherebbe un aumento dei prezzi per i consumatori britannici, ostacolando anche “l’innovazione nel settore delle comunicazioni mobili”.
Questa decisione dell’Antitrust europeo – peraltro attesa – non sembra una premessa favorevole alla fusione in Italia fra Tre e Wind (controllata dal gruppo Vimpelcom), ancora allo studio della stessa Autorità.
D’altra parte, il mercato italiano delle telecomunicazioni differisce da quello britannico per almeno due ragioni fondamentali.
Innanzitutto, nel Regno Unito l’acquisto di O2 da parte di Three avrebbe ridotto gli operatori a due, mentre nel nostro Paese – se la fusione Tre-Wind andasse in porto – passerebbero da quattro a tre.
In secondo luogo, la ripartizione delle quote di mercato in Italia rimarrebbe comunque equilibrata, dal momento che nessun operatore avrebbe una netta prevalenza sugli altri. Infatti il mercato si dividerebbe sostanzialmente in tre quote analoghe, pari a circa un terzo ciascuna.
La decisione finale, comunque, spetta anche in questo caso all’Antitrust Ue.