Banche a metà del guado, riforme a rischio, economia in frenata. Non mancano i problemi per l‘Italia spa. Ma il Tesoro si appresta a celebrare un nuovo calo dei rendimenti all’asta dei Bot a 12 mesi di oggi. Lo lascia prevedono l’andamento del Btp decennale, che ieri ha segnato un nuovo minimo storico a 1,11°% aggiornando al ribasso il record segnato nel marzo del 2015, quando aveva chiuso all’1,13 %. Non si tratta di un caso isolato. I Bonos spagnoli decennali sono scesi sotto l’1%, quelli irlandesi allo 0,37%. La causa immediata è la decisione della Bank of England di contrastare la recessione post-Brexit con il rilancio del QE. Una mossa forte ma che, ha scritto ieri il consigliere della banca centrale, Ian Mc Cafferty, probabilmente dovrà essere replicata. Il risultato? Il gilt della Regina scivola allo 0,56%, il titolo a 30 anni all’1,36% e le corporations (ieri è stata la volta di Bp) si affrettano a fare il pieno di denaro a basso costo. Nel primo giorno del Qe i fondi pensione e le assicurazioni inglesi ieri hanno offerto alla Banca centrale titoli per 1,12 miliardi di sterline contro la richiesta di 1,17 miliardi : il rezzo, pur superiore ai prezzi di mercato, è stato giudicato troppo basso.
E’ un fenomeno inedito, alla giapponese, che nasconde non pochi pericoli. Per ora, però, la pioggia di denaro è uno degli ingredienti dell’agosto “più sereno degli ultimi 20 anni”, come ha sentenziato il Financial Times mettendo a confronti i dati dal 1996 in poi.
NEL DOPO BORSA FRENA WALT DISNEY. MALE GAP
– Calma piatta sui mercati d’Oriente. L’indice Nikkei avanza a Tokyo dello 0,2%, l’Hang Seng di Hong Kong +0,4%. Deboli invece i listini cinesi: Shanghai – 0,1%.
– Il calo del costo del denaro coinvolge anche la Cina.Il titolo decennale è sceso stamane sotto il 2,7%, minimo storico sulla spnta della prevsione di nuovi tagli in Giappone ed Australia.
– Stabile anche Wall Street ma su livelli record: il Nasdaq +0,24% ha stabilito un nuovo primato assoluto. L’indice S&P 500 ha toccato un nuovo massimo storico intraday a 2.187,66. Dow Jones + 0,02%.
– Sul fronte societario tonfo di Gap -6,7% dopo avere diffuso risultati di vendita deludenti. Miglior blue chip di giornata è stata Walt Disney ma il titolo è arretrato (-1,75% after hours) dopo i conti.
– Petrolio poco mosso: il Brent è sceso a 44,84 dollari, il Wti 42,77 dollari al barile. L’Iran ha dichiarato di aver raggiunto il nuovo record di 2,5 milioni di barili al giorno nell’esportazione di petrolio, il vicepresidente iraniano Eshaq Jahangiri ha detto che l’Iran è riuscito a riprendersi la fetta di mercato del periodo pre-sanzioni.
– Eni ha chiuso in calo dello 0,1%, Saipem +1%. Buone prospettive per il Turkish Stream: il ministro dell’Energia russo Alexander Novak durante l’incontro con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha detto di voler terminare la prima tratta del gasfotto nella seconda metà del 2019,
L’AUTO ESALTA FRANCOFORTE. MILANO SOLO +0,3%
Prevista stamane un’apertura in lieve ribasso per le Borse europee.
– Piazza Affari ha chiuso ieri in lieve progresso +0,3% una seduta all’insegna di scambi modesti che vede le altre Borse europee mettere a segno brillanti guadagni. La Borsa di Parigi è salita dell’1,1%, Francoforte +2,5% Madrid +1,5%.
– In Europa il settore migliore è quello dell’industria automotive (Stoxx +2%), sostenuto dai buoni dati sulle vendite di auto in Cina. Ne hanno beneficiato maggiormente le Case tedesche, in particolare Bmw sale del 3,4%, Volkswagen+2,7%.
– A Milano Fiat Chrysler sale dell’1,7% premiata dagli analisti di Jefferies (target price a 7,50 euro). In seconda fila Ferrari +0,47%. Brilla Cnh Industrial +3,3%.
CONTINUA IL TORMENTONE GENERALI-PIAZZETTA CUCCIA
Realizza un buon guadagno Mediobanca+3,5%. Anche Generali sale dell’1,1% spinta dal giudizio di Barclays (eqaulweight, target price da 11 a 11,1 euro). L’attenzione sui due titoli è stata alimentata da alcuni articoli di giornale che ipotizzano un progetto di Vincent Bolloré per aumentare la sua quota nell’istituto di Piazzetta Cuccia per favorire una fusione fra Generali e Axa. Ma il tormentone estivo sembra destinato a spegnersi.
Unicredit ha chiuso in rialzo dell’1%. JP Morgan ha alzato la raccomandazione a Neutral da Underweight, portando il target price e 2,30 euro da 2,1 euro. Intesa+0,4%.
Monte Paschi +1,2%, in frenata nel pomeriggio.
Scendono Ubi -0,1%, Banco Popolare -1,8% e Pop.Milano -1,6%.
Tra i titoli finanziari buona anche la performance di Anima +2,54%, che ha beneficiato del buy arrivato stamattina da Banca Imi (target price tagliato da 7,8 a 6,1 euro).
Urbano Cairo ha dato il via all’acquisto dell’1,3% del capitale di Cairo Communication necessario per risalire al 50% più un’azione dopo il completamento dell’Ops su Rcs.