Tiscali vola in Borsa sulla scia delle novità riguardanti il contratto con Fastweb. Alle 11.20 il titolo guadagna il 12% a quota 0,0158 euro a fronte del +0,2% del Ftse Italia Small Cap.
Alla base dell’ondata di vendite c’è l’annuncio relativo alla modifica dell’accordo con Fastweb sulla cessione del ramo d’azienda Fixed Wireless Access e dello spettro 3,5 Ghz.
Parlando in parole povere Tiscali incasserà più soldi: da 150 si sale a 198 milioni di euro, di cui 130 milioni cash (50 milioni nel 2018 e 80 milioni l’anno successivo), 55 milioni a fronte di un accordo wholesale da 4 a 5 anni e 13 milioni di debiti verso i fornitori. Con il perfezionamento degli accordi, previsto nelle prossime settimane, la società potrà avviare il piano di rilancio 2019-2021.
L’intesa prevede che Tiscali abbia il pieno accesso all’infrastruttura di rete in fibra di Fastweb e all’infrastruttura FWA oggetto dell’acquisizione, continuando così a fornire servizi LTE FWA ai propri clienti in aree di digital divide esteso e, allo stesso tempo, servizi ultrabroadband basati sulla rete FTTx di Fastweb per aumentare la propria copertura di rete fissa in Fibra a livello nazionale, concentrandosi sempre di più sul core business di offerta retail
Il closing, subordinato alla conclusione della procedura di asseverazione del piano di ristrutturazione, è previsto per le prossime settimane.
Ricordiamo che però su quest’operazione pende il ricorso al Tar presentato da Vodafone, Iliad e Tim che hanno invece dovuto spendere fior fior di quattrini per aggiudicarsi le frequenze per il 5G, partecipando alla gara da record indetta dal ministero dello Sviluppo Economico.
Oltre ai ricorsi al Tar, c’è stata anche qualche segnalazione all’Antitrust e la vicenda è stata portata all’attenzione del Parlamento, con un’interrogazione parlamentare di 18 senatori.
Da sottlineare che le frequenze oggetto dell’accordo sono quelle in banda 3.5 GHz che erano state assegnate nel 2008 a Linkem, Mandarin, Go Internet e Aria nell’asta Wimax. Le licenze di queste frequenze sarebbero dovute scadere nel 2023, ma sono invece state prorogate al 2029. Aria, una delle assegnatarie, nel 2015 si è fusa con Tiscali, che ha deciso di vedere la banda 3.5 GHz a Fastweb. I tre colossi Tlc dunque non protestano solo contro l’autorizzazione in sé, ma anche contro la proroga dei diritti, senza la quale questa operazione sarebbe stata molto più difficile da realizzare.