A mezzanotte scadono i cinque giorni di sciopero degli autotrasportatori italiani, anche se molti tir hanno già ripreso a lavorare. Questa però sarà solo una tregua: il sindacato Trasportounito ha infatti dichiarato che “di fronte all’atteggiamento del Governo che non ha aperto alcun dialogo serio con la categoria”, lunedì 6 febbraio è stato confermato il fermo delle imprese di trasporto a mezzo bisarche, ovvero degli autotrasportatori impegnati nel trasporto di autovetture.
Ma non è tutto: gli autotrasportatori hanno già preannunciato un ulteriore sciopero nazionale di altri cinque giorni nel mese di marzo. “Abbiamo fornito a tutti i presidi degli autotrasportatori – ha affermato Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito – l’indicazione per una ripresa del lavoro.
Ma il totale scollamento dalla realtà, una volta di piú evidenziato dal comportamento delle istituzioni, ci costringerà nuovamente a scendere in strada: al fermo non esistono alternative se non quella di un intervento reale nel comparto che renda efficaci quelle norme di legge che sono rimaste sino ad ora lettera morta.
Siamo anche disposti a un baratto: lo Stato si tenga le risorse economiche destinate al settore, ma ci dia le regole con le quali possiamo lavorare nella più totale sicurezza e non essere strangolati dalla committenza”.